Migranti, Cie hanno fallito. Violano i diritti. Serve nuova legislazione
I sistemi di detenzione negli hotspot sono illegali sotto il profilo istituzionale perché non autorizzati da alcuna legge e perché “violano la Costituzione. Questa è una denuncia chiara che la commissione d’inchiesta non ha voluto in nessun modo adottare. Chiediamo una radicale revisione delle norme sulla immigrazione dopo il fallimento dichiarato della politica italiana ed europea.
La scelta di presentare una relazione di minoranza nasce proprio dal fatto che la Commissione non ha più nessuna autonomia rispetto al Governo e non ha voluto valutare il fenomeno con la crudezza dei fatti.
Chiediamo venga messa mano alla legislazione; che sia smantellata la Bossi-Fini. Servono norme che rimuovano l’idea che dall’immigrazione ci si debba difendere. Bisogna lavorare invece che a memorandum per la chiusura delle frontiere alla costruzione di canali umanitari, vie sicure di esodo e di fuga. E servono nuovi strumenti come il permesso di soggiorno per motivi ricerca di lavoro.
Davanti al mutamento in termini numerici e di natura dei flussi migratori, la risposta è stata riutilizzare gli strumenti del passato, come il regolamento di Dublino. Tutte le proposte di riforma che arrivano dell’Europa vanno nel senso di una sua radicale conferma. E questo è il primo punto di crisi del sistema di accoglienza.
Abbiamo presentato anche una mozione che verrà discussa la prossima settimana nell’aula della Camera che riassume i temi della relazione e tra l’altro impegna il governo a “promuovere l’apertura immediata di corridoi umanitari di accesso in Europa per garantire canali di accesso legali e controllati per i rifugiati” e a proporre “un diritto di asilo europeo che consenta ai migranti di vedersi riconoscere l’asilo in qualunque paese per poi circolare liberamente in Europa”. Infine prevede l’istituzione dei “permessi di soggiorno per motivi umanitari” e di “scongiurare qualsiasi ipotesi di revivescenza dei Cie”.