Meridiana: 1600 dipendenti in esubero

Meridiana, lavoro low cost

Meridiana, lavoro low cost

L’Aga crack

Oltre 1.600 dipendenti in esubero, gli altri saranno dirottati sulla low cost Air Italy. La compagnia Meridiana, che nei sogni dell’Aga Kahn doveva collegare la Costa Smeralda al resto del mondo, taglia le ali al lavoro. Dura la protesta: da Olbia a Palermo «le magliette rosse» si incatenano insieme ai licenziati dalla multinazionale Accenture

A Olbia, ma anche a Roma, Milano, Cagliari, Verona, Palermo, i dipendenti sono scesi in piazza contro gli oltre 1.600 esuberi annunciati dalla compagnia dell’Aga Khan. «La protesta delle magliette rosse» unisce insieme i lavoratori della linea aerea sarda e della multinazionale Accenture per dire no ai licenziamenti.

el lavoro si può fare tutto. Que­sto è il mes­sag­gio che arriva da Olbia e da Palermo. Se le aziende deci­dono di tagliare i costi, pos­sono licen­ziare nella maniera più diretta e bru­tale, come per i 1.634 man­dati a casa da Meri­diana in Sar­de­gna e come i 262 messi in mobi­lità da Accen­ture in Sici­lia, che ieri hanno mani­fe­stato insieme, non a caso insieme, inca­te­nan­dosi in piazza San Babila a Milano. Ma c’è qual­cosa di più, den­tro que­ste due sto­rie, dei mezzi spicci cui i mana­ger si sen­tono auto­riz­zati a ricor­rere in un clima poli­tico che rimette in discus­sione la cen­tra­lità del lavoro come car­dine degli assetti costi­tu­zio­nali. C’è, in più, un gioco cinico che mette lavo­ra­tori con­tro lavo­ra­tori, gio­vani pre­cari con­tro dipen­denti stabilizzati.

Guar­date a Olbia: Meri­diana acqui­sita una com­pa­gnia area, Air Italy, la mette in asset come con­trol­lata e la gesti­sce in regime di low cost: salari e sti­pendi bassi, garan­zie con­trat­tuali minime, fles­si­bi­lità. Poi svuota quasi com­ple­ta­mente l’azienda madre, licen­ziando 1.634 per­sone su un totale di circa 2.100 dipen­denti, e quelli che riman­gono li inqua­dra ex novo den­tro la cor­nice sala­riale e nor­ma­tiva, low cost, di Air Italy.

E guar­date a Palermo: la Accen­ture mette in mobi­lità i dipen­denti del suo call cen­ter per­ché la Bri­ti­sch Tele­com le toglie la com­messa per la quale quei lavo­ra­tori erano stati assunti e la spo­sta a un call cen­ter romano dove i dipen­denti sono assunti, tutti, con con­tratti a tempo deter­mi­nato. La Bri­ti­sch Tele­com rispar­mia sul costo del lavoro, la Accen­ture licen­zia 262 per­sone. I pre­cari (gio­vani pre­cari) usati come eser­cito di riserva, in una par­tita che li acco­muna ai sala­riati di mezzo mondo che lavo­rano alle pro­du­zioni ame­ri­cane ed euro­pee delo­ca­liz­zate e nelle fab­bri­che low cost dei paesi emer­genti. Il gioco è sco­perto, ma è dif­fi­cile inver­tirne la direzione.

A Olbia è dovuto salire su un tra­lic­cio alto trenta metri un pilota Meri­diana, un coman­dante, Andrea Mascia, per dire, con uno scio­pero della fame che dura da sei giorni, che l’attacco al lavoro dipen­dente si allarga sino a coin­vol­gere, insieme a pezzi sem­pre più con­si­stenti di classe media (lui, coman­dante), anche gli «utenti» di molti ser­vizi, dai voli ai tele­foni, dalla sanità alla scuola. Utenti che pagano in ter­mini di per­dita di qua­lità dell’offerta.

L’hanno chia­mata «Inca­te­nia­moci al diritto al lavoro», i dipen­denti di Meri­diana e di Accen­ture, la pro­te­sta di ieri, che si è svolta non solo a Milano ma anche a Olbia, Cagliari, a Palermo, a Roma e a Verona. Nelle piazze di tutte que­ste città le «magliette rosse» di Meri­diana e gli esu­beri Accen­ture hanno espo­sto uno stri­scione con la scritta «Arti­colo 1: l’Italia è una Repub­blica fon­data sul silen­zio delle isti­tu­zioni di fronte alla pri­va­zione del diritto al lavoro».

A Olbia la situa­zione è molto tesa. Mascia e il suo assi­stente di volo Ales­san­dro San­toc­chini pro­te­stano sul tra­lic­cio da diciotto giorni. L’altro ieri una cin­quan­tina di dipen­denti Meri­diana, in pre­si­dio per­ma­nente all’aeroporto per pro­te­state con­tro il piano esu­beri, ha fatto irru­zione nel piaz­zale della sede della com­pa­gnia. Appro­fit­tando dei lavori in corso per la sosti­tu­zione dei pan­nelli di recin­zione dell’area aero­por­tuale, sono entrati nella sede. Un’occupazione paci­fica, rien­trata nel giro di pochi minuti dopo l’arrivo della poli­zia. Le «magliette rosse» hanno invi­tato la popo­la­zione di Olbia a unirsi al pre­si­dio sotto la torre-faro dove Mascia fa lo scio­pero della fame. Il coman­dante e il suo assi­stente hanno deciso di respin­gere al mit­tente la richie­sta di incon­tro avan­zata dall’amministratore di Meri­diana, Roberto Sca­ra­mella. Per la mat­ti­nata di domani i sin­da­cati hanno con­vo­cato in assem­blea i dipen­denti del set­tore manu­ten­zioni. Il 4 novem­bre si apre il con­fronto azienda-sindacati sulla gestione delle pro­ce­dure di mobi­lità: la riu­nione si terrà nella sede dell’assessorato regio­nale ai tra­sporti, a Cagliari. In con­tem­po­ra­nea, a Roma, si riu­nirà il con­si­glio di ammi­ni­stra­zione del Fondo spe­ciale del tra­sporto aereo per ana­liz­zare la situa­zione. «Una riu­nione molto deli­cata — dice il segre­ta­rio pro­vin­ciale della Filt Cgil, Franco Monaco — Biso­gna infatti valu­tare la tenuta del Fondo rispetto a quanto pre­vi­sto dalla legge For­nero». Il 7 novem­bre è pre­vi­sta l’assemblea gene­rale di tutti i dipen­denti della compagnia.

In tutta la par­tita il governo Renzi brilla per una totale assenza di ini­zia­tiva. Per Meri­diana non si vede niente di ciò che s’è visto per Ali­ta­lia. Eppure Meri­diana è, dopo Ali­ta­lia, la seconda com­pa­gnia aerea nazio­nale. E anche la giunta regio­nale di cen­tro sini­stra viene coin­volta nella pole­mica. Ieri il depu­tato di Sel Michele Piras, eletto in Sar­de­gna, ha chie­sto le dimis­sioni dell’assessore regio­nale ai tra­sporti, Mas­simo Deiana.

fonte: il Manifesto

http://ilmanifesto.info/meridiana-lavoro-low-cost/