Melfi: dopo Monti anche Renzi

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Melfi, dopo Monti anche Renzi in visita da Marchionne

Quello di Renzi oggi a Melfi sembra il remake della visita elettorale che fece Monti prima delle ultime elezioni politiche. Visita che non porto proprio bene al premier di allora. I nostri Presidenti del consiglio si pongono verso la nuova “Fiat dei 2 mondi” più come dei “Fracchia” che come dei Napoleone. Cercano il riverbero della multinazionale per i tg della sera, ringraziano Marchionne ma si dimenticano di riconoscere e ringraziare i veri protagonisti del lavoro in Fiat: i lavoratori. Che con i loro sacrifici, licenziamenti, chiusure di stabilimenti, milioni di ore di cassa integrazione, salari ridotti, peggioramento delle condizioni di lavoro e riduzione delle libertà individuali hanno atteso la ripresa degli stabilimenti.

Mi pare invece un’ovvietà, quella di un Marchionne che ringrazia il governo visto che tutti gli ultimi governi gli hanno permesso di spostare il comando dell’azienda e parte delle tasse fuori dall’Italia, senza contropartite per il Paese se non l’utilizzo unilaterale della forza lavoro. Il governo Renzi ha regalato alla FCA-FIAT la certezza dei costi del licenziamento, quando un modello dovesse andar male e non incontrare il mercato. Insomma i rischi d’impresa scaricati sui lavoratori cui sono rimaste tutte le insicurezze. Quanto costerà ai lavoratori italiani l’Alfa Romeo che Renzi annuncia di volersi comprare?