Medio Oriente: a Gaza si continua a morire. Il governo venga a riferire in Parlamento
A Gaza si muore, ogni giorno. Muoiono bimbi mentre giocano. Muoiono donne e uomini, braccati come bestie, senza varchi e vie di fuga. Crollano edifici, scuole, ospedali. I numeri sono noti, e agghiaccianti. Numeri parziali, perché il bollettino è destinato a crescere.
Leggo i giornali, cerco invano parole forti, posizioni chiare. E provo vergogna. Ci si dimena come polpi per strappare consenso sulle nomine ai vertici UE. Una su tutte, quella di Alto rappresentante per la politica estera. Scopro che l’Europa prevede persino una politica estera. Eppure non odo parole difronte al massacro del popolo palestinese. Perché di questo si tratta, neanche di due stati riconosciuti che si combattono reciprocamente. Nessuna simmetria, neanche nei morti.
Il presidente Renzi, un po’ avaro di parole sul tema, propone come soluzione la lotta agli estremisti e il rispetto dello stato di Israele. Non una parola su quel governo israeliano che da 47 anni sottrae terre e acqua ai palestinesi. Nulla sullo stesso governo che continua a violare vite, risoluzioni e diritto internazionale. Nulla anche sulla vendita ad Israele da parte dell’Italia delle armi che uccidono e devastano.
La costruzione della pace va oltre atti simbolici e dichiarazioni a mezzo stampa. Richiede fatti concreti, e conoscenza profonda e veritiera dei processi. In questo caso sarebbe sufficiente una lettura consapevole per rivelare tutta l’assurdita’ della vecchia retorica dell’equidistanza. Si imponga al governo israeliano la fine dei bombardamenti e si condanni senza ambiguità una politica infinita di spoliazione e di repressione violenta nei confronti del popolo palestinese.
Nel nostro paese esiste ancora un parlamento. Il presidente Renzi e la ministra Mogherini non pensano che sia il caso di discuterne subito?