mio commento: questa volta non c’è stato bisogno dell’espulsione dal partito da parte delle altissime sfere. Paolo Becchi lo ha mollato da solo. Mario Piromallo
L’annuncio in un’intervista sul quotidiano online Formiche.net: “Grillo è diventato un ologramma”
ROMA – Il movimento 5 stelle perde un altro pezzo. Stavolta a lasciare è Paolo Becchi, definito in passato l’ideologo del movimento. “Il M5s si sta trasformando in un partito ibrido e ha stretto con il Pd un nuovo patto dopo quello del Nazareno facendo da stampella al Governo Renzi”, spiega Becchi in un’intervista sul quotidiano online Formiche.net, durante la quale annuncia “l’addio ufficiale al M5s”, sferrando un affondo anche nei confronti di Grillo. “Anche Grillo è divenuto un ologramma”.
Becchi annuncia di aver provveduto alla cancellazione dell’iscrizione “lo scorso 31 dicembre”. Secondo Becchi il M5s si è trasformato in un “partito ibrido che da un lato acchiappa chi ancora crede negli ideali di rottura del vecchio Movimento e dall’altro si avvicina alla logica partitica”. Alla luce di questo ragionamento l’intervento del professore di diritto su ‘Mondo Operaio’ di febbraio si intitolerà: “Dal Movimento liquido di Grillo al partito ibrido di Casaleggio”.
Con l’elezione dei giudici della Corte costituzionale “si è capito come il Patto del Nazareno tra Pd e Fi sia finito del tutto e ne sia nato un altro tra Pd e M5S, tenuto segretissimo tanto che chi ne parla viene ricoperto di insulti in rete”. “Beppe Grillo è stato sconfessato dal vicepresidente della Camera addirittura sul Financial Times, – sottolinea Becchi – a cui Luigi Di Maio ha detto che loro non sono favorevoli all’uscita dell’Italia dalla Nato come invece ha sostenuto Grillo. Agli inizi del Movimento se qualcuno avesse detto una cosa del genere sarebbe stato radiato, ora l’intervista viene ripresa dal blog di Grillo”.
“Grillo aveva promesso agli italiani che entro il dicembre 2015 o al massimo nel gennaio 2016 ci sarebbe stato il referendum sull’euro. Ora più nessuno ne parla – denuncia Becchi – Non sono nella testa di Beppe e non so se questo suo progressivo farsi da parte sia sintomatico di un pò di delusione anche da parte sua, ma è sempre più
“” frameborder=”0″ marginwidth=”0″ marginheight=”0″ scrolling=”no” style=”border: 0px currentColor; border-image: none; vertical-align: bottom;” politicamente assente. Ha fatto un discorso di fine anno che era uno spot pubblicitario al suo spettacolo, un intervento teatrale, è diventato un ologramma pure lui. Forse era inevitabile che il Movimento si istituzionalizzasse, ma il sogno è finito”.
fonte: La Repubblica
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