Lutto: ci lascia Silvana Pampanini

immagine tratta da: La Repubblica

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Addio a Silvana Pampanini, esuberante bellezza. L’attrice aveva 90 anni

Ricoverata d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma, era stata operata lo scorso ottobre. Veneta di origini, celebre per la sua avvenenza, corteggiatissima, la sua prima grande passione è stata il canto

Silvana Pampanini, 90 anni, è morta dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, dove due mesi fa era stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico addominale. Dopo un’iniziale ripresa, tanto da far pensare a un ritorno a casa, sono insorte complicanze che ne hanno interrotto il recupero. I funerali si svolgeranno venerdì 8 gennaio ore 11 presso la Parrocchia Santa Croce in Via Guido Reni 2 Roma. A dare la notizia è l’amico e manager dell’attrice Alessandro Lo Cascio. La notizia delle sue precarie condizioni di salute era stata diffusa lo scorso 25 ottobre dalla presentatrice Barbara D’Urso durante la trasmissione Pomeriggio 5. Paolo Limiti era intervenuto telefonicamente per annunciare che la Pampanini “era al corrente di tutto quello che le stava succedendo”.

Nata a Roma il 25 settembre 1925, cresciuta in una famiglia veneta trapiantata da tre generazioni nella Capitale, nipote della celebre cantante lirica Rosetta Pampanini, si è diplomata all’istituto magistrale e al conservatorio musicale di Santa Cecilia. La passione per la musica è l’eredità che le lascia la zia Rosetta. Studentessa 21enne, viene iscritta dalla sua maestra di canto, senza esserne a conoscenza, all’edizione del concorso di Miss Italia del 1946. Non vincerà, poiché la vittoria andrà a Rossana Martini, ma saranno le proteste del pubblico a trasformare il primo posto della Martini in un ex aequo con la Pampanini.

La sua fortuna comincia da qui: sarà infatti proprio il concorso di bellezza più famoso della Penisola a lanciarla nel mondo del cinema: decisa inizialmente a intraprendere la carriera di cantante, la Pampanini inizia come interprete di pellicole musicali. È proprio cantando che ottiene una popolarità crescente, finendo sui settimanali illustrati e i cinegiornali all’epoca vendutissimi. Il padre, contrario alla carriera della figlia come attrice, lasciò successivamente il proprio lavoro e diventanto suo agente.

Nella prima metà degli anni Cinquanta è lei il volto dell’Italia che rinasce dopo la Guerra: più provocante di Sophia Loren e Gina Lollobrigida, il primo passo nel cinema avviene nel lungometraggio Il segreto di Don Giovanni di Camillo Mastrocinque, nel 1947. Diventa anche il simbolo della bellezza italica più rappresentativo nel mondo, accanto a Lucia Bosè e Silvana Mangano. Grazie all’ottima preparazione musicale, nel decennio che va dal 1947 al 1957 registra anche dei dischi, interpretando brani incisi su 78 e 45 giri.

A quel punto le proposte sono numerose: tutti la vogliono, Finisce sul set di commedie come 47 morto che parla (di Carlo Ludovico Bragaglia, 1950) o Bellezze in bicicletta (di Carlo Campogalliani, 1951), dimostrando di riuscire a recitare non solo ruoli della donna fatale ma anche calarsi in personaggi più impegnativi, recitando in storie drammatiche come Processo alla città di Luigi Zampa (1952) e Un marito per Anna Zaccheo di Giuseppe De Santis (1953).

fonte: La Repubblica

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