L’Unità rinasce con i giornalisti di Stop?

 

 

foto dal sito de il Manifesto

 

 

mio commento: abbiamo atteso molti mesi, troppi, che si sbloccasse la situazione per il quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Le notizie non sembrano essere confortanti, anzi! Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi e sperare in una svolta che possa dare continuità al quotidiano che sembra sia stato un po’ abbandonato a se stesso. Mario Piromallo

Editoria. L’allarme lanciato dalla redazione: «Ci batteremo in ogni sede». Sconosciuto il contenuto dell’accordo di cordata tra il Pd e l’editore Veneziani

Dopo lun­ghis­simi mesi di attesa, la ver­tenza de L’Unità rischia di con­clu­dersi nel peg­giore dei modi pos­si­bile: voci allar­manti rife­ri­scono dell’intenzione del gruppo edi­to­riale Vene­ziani di acqui­sire la testata senza avva­lersi della pro­fes­sio­na­lità dei suoi lavo­ra­tori, gior­na­li­sti e poli­gra­fici». L’allarme è stato lan­ciato ieri dal Comi­tato di reda­zione del gior­nale fon­dato da Anto­nio Gram­sci e dalla Fede­ra­zione nazio­nale della stampa.

Un «fatto gra­vis­simo» rife­rito da «fonti atten­di­bili» ai gior­na­li­sti de L’Unità che aspet­tano il pro­nun­cia­mento del giu­dice Luisa De Ren­zis, del Tri­bu­nale fal­li­men­tare di Roma, sul piano di liqui­da­zione con­se­gnato il 20 gen­naio e con­te­nente l’unica offerta per­ve­nuta in tempo per chiu­dere in bonis la liqui­da­zione del quo­ti­diano edito dalla Nie fino al 31 luglio scorso.

Dieci milioni di euro per com­prare testata e archi­vio, garan­titi da Banca Intesa tra­mite fide­jus­sione alla cor­data com­po­sta da Guido Vene­ziani, edi­tore di rivi­ste come Stop, Vero, RakamMira­coli, il gruppo di costru­zione lom­bardo Pes­sina e la Fon­da­zione Eyu del Pd (socio al 5%). Ma Vene­ziani, che nell’alleanza con Pes­sina è il socio di mag­gio­ranza (al 60%), e che non ha mai voluto incon­trare la reda­zione dell’Unità, inten­de­rebbe uti­liz­zare almeno nella fase di start up i “suoi” gior­na­li­sti. Sna­tu­rando, a que­sto punto, il quo­ti­diano che, come ricorda Bianca Di Gio­vanni del Cdr, «è stato e dovrà con­ti­nuare ad essere un gior­nale di rife­ri­mento della sinistra».

«Per noi — si legge nel comu­ni­cato della reda­zione — restano valide le dichia­ra­zioni pub­bli­che del teso­riere del Pd Fran­ce­sco Boni­fazi, che a dicem­bre aveva annun­ciato un para­grafo aggiun­tivo all’offerta Vene­ziani nel quale si espli­ci­tava l’impegno ad avva­lersi prio­ri­ta­ria­mente dei lavo­ra­tori della Nie, oggi in cassa inte­gra­zione straordinaria».

In realtà, come in una sorta di Patto del Naza­reno minore, nes­suno sa di pre­ciso cosa ci sia scritto in quella clau­sola aggiunta nel con­tratto di cor­data. Mal­grado le tante ras­si­cu­ra­zioni, infatti, l’impegno richie­sto dal Pd ai soci di mag­gio­ranza potrebbe non riguar­dare la fase di avvia­mento della rinata testata.

Para­dos­sal­mente, Vene­ziani e Pes­sina potreb­bero essere vin­co­lati ad avva­lersi dei lavo­ra­tori della Nie solo se e quando la nuova Unità si sarà asse­stata nelle edi­cole. Dif­fi­cile, se non impos­si­bile, senza l’attuale reda­zione. Che ora pro­mette: «Non arre­tre­remo di un passo e difen­de­remo le nostre ragioni in ogni sede, poli­tica, sin­da­cale e legale».

fonte: il MANIFESTO

http://ilmanifesto.info/lunita-rinasce-con-i-giornalisti-di-stop/