La Regione Lombardia butta 150mila vaccini rimasti inutilizzati: “Spreco enorme”
Pagati 569mila euro, sono scaduti. Somministrazioni calate del 20% per la diffidenza della gente, i 5 Stelle: “Fallite le campagne promozionali verso i pazienti”
di ALESSANDRA CORICA
Mezzo milione di euro. È la cifra che la Regione Lombardia ha pagato, ma non potrà avere indietro, per acquistare oltre 150mila vaccini antinfluenzali che non sono stati utilizzati. E che, adesso che la campagna vaccinale si è conclusa, dovranno essere eliminati. Senza che un euro di quanto già speso possa essere recuperato. I dati sono stati forniti, in seguito a una richiesta del Movimento Cinque Stelle, dalla Direzione generale salute di Palazzo Lombardia.
Per vaccinare anziani over 65, malati cronici e professionisti del mondo sanitario – le categorie considerate a rischio – la Regione quest’anno ha comprato tramite Arca, la centrale regionale degli acquisti, poco meno di 1,3 milioni di vaccini. Di tre tipi: l’Intanza e il Vaxigrip della Sanofi Pasteur, e il Fluad della Novartis. Del quale a novembre l’Aifa ha bloccato due lotti in seguito alla segnalazione di alcuni decessi sospetti, rivelatisi poi indipendenti dal farmaco.
Delle dosi acquistate dalla Regione, più del 10 per cento non è stato iniettato: in tutto, 157.504 vaccini. Il cui valore, 569.771,31 euro, è stato speso per acquistare i farmaci dalle case produttrici. Ma che adesso, come spiega il direttore generale Walter Bergamaschi nel documento inviato ai grillini, non potrà essere recuperato. “Non è previsto – si legge nella nota – un rimborso spese per le dosi non impiegate, le quali, alla scadenza del periodo di validità, vengono smaltite dai servizi farmaceutici delle Asl nel rispetto della normativa relativa allo smaltimento dei farmaci scaduti “.
Tradotto, i vaccini inutilizzati finiranno nel cestino. Senza possibilità di recupero. All’attacco i Cinque Stelle: “Maroni protesta per i tagli alla sanità e ignora, o finge di non vedere, uno sperpero madornale – scandisce il grillino Dario Violi – Con una programmazione della campagna antinfluenzale più sensata e coerente quel denaro poteva essere facilmente risparmiato e impiegato utilmente per il comparto sociosanitario lombardo”.
Ma perché le dosi avanzate non potranno essere utilizzate l’anno prossimo? “Il vaccino deve essere aggiornato – spiega il virologo della Statale Fabrizio Pregliasco, sovrintendente sanitario dell’istituto Galeazzi – Nel nostro emisfero la composizione si rivede ogni anno a febbraio, in base all’andamento dell’epidemia nell’emisfero australe dove in quel periodo iniziano a diffondersi i virus che da noi arriveranno sei mesi più tardi. Senza questo aggiornamento, il rischio è che la copertura vaccinale non sia efficace”.
Un problema, quello dei vaccini non utilizzati, a cui quest’anno si è sommato l’andamento negativo della campagna vaccinale. Con flessioni anche del 20 per cento dei pazienti vaccinati, a Milano, rispetto all’anno scorso. “Il blocco del Fluad ha scoraggiato tanti, anche se era indicativo non della pericolosità del farmaco, ma dell’accuratezza dei controlli dell’Aifa – ragiona Pregliasco -. Purtroppo, ha toccato un nervo scoperto, che è la poco fiducia che c’è nei confronti dei vaccini”.
fonte: la Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/09/news/vaccini-113936828/