l’inchiesta sul Russiagate mette in ombra la giunta Di Stefano

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Mangiafuoco – immagine tratta da Pentagramma Politico

PENTAGRAMMA POLITICO / La sconfitta di Salvini e l’inchiesta sul Russiagate mette in ombra la giunta Di Stefano

BY DIALOGONEWS on 4 SETTEMBRE 2019 • ( 0 )

 La crisi di governo voluta da Matteo Salvini, e conclusa con l’esclusione della Lega e la formazione di un nuovo governo, avrà delle ricadute anche nella nostra città. A farne le spese economicamente oltre che politicamente è l’attuale assessore alla sicurezza Claudio D’Amico, consigliere retribuito di Matteo Salvini,  con un contratto legato alla permanenza dell’ex ministro dell’Interno nel governo.

Siccome i guai non finiscono mai nella stessa giornata in cui probabilmente preparava gli scatoloni, sul Corriere della Sera è apparso un articolo a tutta pagina di Fiorenza Sarzanini che lo riguarda. La Sarzanini tra l’altro scrive: “…rapporto riservato della Guardia di Finanza a svelare le segnalazioni arrivate negli ultimi mesi sulle movimentazioni di denaro che riguardano il consigliere di Matteo Salvini a palazzo Chigi Claudio D’Amico e l’ex portavoce Gianluca Savoini – protagonista dell’incontro del 18 ottobre scorso all’hotel Metropol di Mosca, durante il quale si discusse un finanziamento da 65 milioni di euro al Carroccio – ma anche alcune associazioni che sarebbero state gestite proprio per curare le relazioni tra i due Paesi e utilizzate come schermo per gli affari. Un fiume di denaro di cui si sta cercando di ricostruire origine e destinazione anche per accertare se alcuni passaggi possano essere serviti ad occultare i 49 milioni di rimborsi elettorali per il Carroccio che risultano spariti”.

E va avanti con: “Il report su D’Amico risale al 2012 ed è relativo «all’esecuzione di 14 prelevamenti in contanti in sequenza temporale (da gennaio 2011 a marzo 2012) per complessivi 110mila euro dal conto corrente intestato al Gruppo Lega Nord Padania presso il Banco di Napoli in seguito all’accreditamento di bonifici con cadenza mensile di 8.460 euro provenienti dalla Camera dei Deputati con causale “saldo ricevute”». Ma gli altri elementi ritenuti utili per le indagini riguardano l’associazione Lombardia-Russia che gestisce proprio con Savoini, così come la «Orion llc, società con sede a Mosca creata come rappresentanza commerciale di aziende».

La «rete» tessuta da D’Amico e Savoini porta anche a Oleg Ossipov che ha gestito fino a due mesi fa la fondazione «Rossotrudnichstvo».

Un articolo dettagliato che politicamente crea molte difficoltà all’assessore sestese scomparso da Sesto per un lungo periodo durante l’avvio dell’inchiesta Russiagate. Non sta a noi formulare accuse. Ribadiamo con forza che il nostro garantismo è a 360 gradi e vale per tutti. La domanda la rivolgiamo ai tanti pruriginosi moralisti presenti anche in Giunta, sempre pronti a cavalcare il giustizialismo.

Da tutta questa storia, questi signori ne escono male, anzi malissimo, senza giustificazione alcuna e con la meritata patente di essere moralisti tanto al chilo e solo verso gli altri. (Mangiafuoco)