L’ex Belpaese

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Nel Salento un tunnel sotto i massicci corallini

—  Gianmario Leone, TARANTO, 12.9.2014

Puglia. Contro il parere del Mibac, il ministero dell’Ambiente firma il decreto per il Tap. L’opera ricade in un territorio protetto paesaggisticamente.

Il gasdotto Tap (Trans Adria­tic Pipe­line Ag) s’ha da fare. Il governo non arre­tra di un passo e ieri il mini­stro dell’Ambiente, Gian Luca Gal­letti, ha fir­mato il decreto di rila­scio della Valu­ta­zione di impatto ambien­tale favo­re­vole, dopo il parere posi­tivo espresso lo scorso 29 ago­sto dalla com­mis­sione tec­nica del mini­stero, «aggiun­gendo — si legge in una nota dell’azienda Tap — un’altra impor­tante pie­tra miliare nella rea­liz­za­zione dell’infrastruttura». «Come per gli altri paesi parte del pro­getto, la rela­zione finale Via — si legge — è stata redatta nel pieno rispetto della legi­sla­zione ita­liana e di quella dell’Unione euro­pea, in accordo con i requi­siti inter­na­zio­nali della Banca euro­pea per la rico­stru­zione e lo svi­luppo (Bers) e della Società Finan­zia­ria Inter­na­zio­nale (Ifc)». Dopo la firma di Gal­letti, si apre la fase dell’Autorizzazione unica, che pre­vede l’apertura della Con­fe­renza dei ser­vizi deci­so­ria a cui par­te­ci­perà anche la Regione Puglia (i cui pareri è bene ricor­darlo hanno sol­tanto potere con­sul­tivo e non vin­co­lante), che sarà rila­sciata dal mini­stero dello Svi­luppo eco­no­mico e che segnerà la fine dell’iter auto­riz­za­tivo e il via libera defi­ni­tivo ai lavori.

E’ durata dun­que meno di 24 ore la spe­ranza di stop­pare il pro­getto, da parte della regione Puglia, del comi­tato “No Tap” e dei Comuni coin­volti nel pro­getto, dopo che nella tarda serata di gio­vedì il gover­na­tore Ven­dola aveva comu­ni­cato la noti­zia che la Dire­zione gene­rale del mini­stero dei Beni cul­tu­rali, aveva espresso parere tec­nico istrut­to­rio nega­tivo alla richie­sta di com­pa­ti­bi­lità ambien­tale pre­sen­tata dalla società Trans Adria­tic Pipe­line (Tap) Ag Italia.

Parere nega­tivo che con­tra­sta con quello posi­tivo rila­sciato dalla com­mis­sione Via del mini­stero dell’Ambiente e la firma di ieri di Gal­letti che ha potuto fir­mare lo stesso il decreto gra­zie ad un’indicazione giunta diret­ta­mente dal Con­si­glio dei Mini­stri. Certo è che il parere nega­tivo del Mibac una sua valenza ce l’ha eccome. Non fosse altro per­ché riprende gran parte delle con­te­sta­zioni mosse al pro­getto dal comi­tato “No Tap” in que­sti due anni e mezzo, e che sono le tesse che hanno por­tato ai due pareri nega­tivi espressi dalla comi­tato tec­nico di Via della regione Puglia. Tra i motivi che hanno por­tato al parere nega­tivo del Mibac infatti, tro­viamo quello che evi­den­zia come il pro­getto Tap non abbia «mini­ma­mente con­si­de­rato l’impatto gene­rato dalla rea­liz­za­zione del meta­no­dotto sugli ele­menti di valore pae­sag­gi­stico dell’area». L’opera ricade infatti in ambito ter­ri­to­riale vin­co­lato pae­sag­gi­sti­ca­mente, poi­ché dichia­rato di note­vole inte­resse pub­blico fin dagli anni ‘80 trat­tan­dosi di pae­sag­gio agra­rio del Salento, «par­ti­co­lar­mente pre­ge­vole e alta­mente signi­fi­ca­tivo per stato di inte­grità, valore testi­mo­niale e pro­fon­dità sto­rica, la cui con­fi­gu­ra­zione si fonda sulla ’trama agra­ria’ dise­gnata dalle ’chiu­sure’ rea­liz­zate in pie­tra a secco e dal mosaico con­ti­nuo dei diver­si­fi­cati sesti di impianto degli uli­veti, con pre­senza di nume­rosi esem­plari anche aventi carat­te­ri­sti­che monu­men­tali». Sia la regione Puglia che il comi­tato “No Tap” ha sem­pre soste­nuto come l’approdo a San Foca, in loca­lità Melen­du­gno, fosse del tutto scriteriato.

Del resto, anche il decreto di com­pa­ti­bi­lità ambien­tale fir­mato ieri da Gal­letti che rece­pi­sce le 58 pre­scri­zioni indi­cate dalla com­mis­sione di Via, guarda, oltre alla sicu­rezza, pro­prio al rispetto dell’ambiente cir­co­stante. Fra gli ele­menti evi­den­ziati c’è il micro­tun­nel, un tratto di circa 1,5 chi­lo­me­tri che, tran­si­tando sotto la spiag­gia di San Foca, unirà la parte onshore della con­dotta, a monte della stessa spiag­gia, con quella sot­to­ma­rina. La com­mis­sione ha pre­scritto che «dovranno essere ese­guiti e appro­vati tutti i neces­sari rilievi ed appro­fon­di­menti geo­lo­gici, geo­tec­nici e idro­geo­lo­gici atti a con­fer­mare la soste­ni­bi­lità tec­nica ed ambien­tale del micro­tun­nel». E che «dovranno essere valu­tati i rischi con­nessi con even­tuali insuc­cessi in fase di rea­liz­za­zione del micro­tun­nel a causa della pos­si­bile pre­senza di cavità car­si­che». Inol­tre, la com­mis­sione avanza pre­scri­zioni per le aree cri­ti­che «dovute all’estrema vici­nanza del trac­ciato con mas­sicci coral­lini». Que­sto «al fine di scon­giu­rare ogni peri­colo di pos­si­bile interferenza».

Infine, per la mini­miz­za­zione dell’impatto ambien­tale, la com­mis­sione chiede che «in fase di pro­get­ta­zione ese­cu­tiva l’analisi di rischio venga inte­grata con det­ta­gliate ana­lisi quan­ti­ta­tive che ten­gano conto di tutti i pos­si­bili sce­nari». La firma di Gal­letti ha ina­sprito gli animi: oggi, alla mar­cia dei sin­daci e dei cit­ta­dini con­tro la Tap che si svol­gerà a Bari in occa­sione della visita del pre­mier Renzi alla Fiera del Levante, il clima sarà rovente.

fonte: il Manifesto