Lettera aperta di un metalmeccanico all’on. Sannicandro di Sinistra Italiana

Egregio On. Sannicandro, chi le scrive è un operaio metalmeccanico e rappresentante sindacale (sono iscritto alla Fiom Cgil dall’Aprile 2001). Lavoro in fabbrica da quando avevo 20 anni, adesso ne ho 42. Dopo aver ascoltato la frase del suo intervento alla Camera “Non siamo lavoratori subordinati dell’ultima categoria dei metalmeccanici”, mi sono sentito in dovere di risponderle.
Lei pensa di non aver offeso nessuno con la sua frase, ma le posso assicurare invece, che mi ha indignato e sconcertato molto, e come me ha indignato tantissimi lavoratori metalmeccanici (e non solo loro).

Il paragone che ha fatto lo trovo completamente fuoriluogo, visto e considerato che la paga media di un lavoratore metalmeccanico e lontana anni luce dallo paga di un deputato. Molto spesso lo stipendio medio di un metalmeccanico non arriva neanche a 1.000 euro netti, quando va bene (per i lavoratori con un anzianità contributiva maggiore) sfiora i 1400-1500 euro netti al mese. Sul sito della Camera dei Deputati, è spiegato molto bene quanto è la paga di un deputato, che se ci sommiamo indennità parlamentare, diaria, rimborso delle spese (comprese anche le spese telefoniche), si arriva a circa 12 mila euro al mese. Senza contare il rimborso delle spese di trasporto e viaggio, se no si va anche oltre.

Mi pare che tra lo stipendio medio di un metalmeccanico e quello di un deputato ci sia una bella differenza, anzi c’è una lontananza anni luce tra il vostro e il nostro stipendio, ecco perché sono profondamente indignato per le sue parole.

Inoltre, non solo lei non si è scusato con i lavoratori metalmeccanici, ma è arrivato a dire che ” chi mi attacca fa demagogia”. Inoltre, in un’intervista al Fatto Quotidiano uscita il 13 Agosto, alla domanda del giornalista “Non chiede scusa ai metalmeccanici?”, Lei ha risposto: “Mica li ho offesi”. Infatti, “mica ci ha offeso, ci ha fatto solo un complimento”. Ma per favore On. Sannicandro, ma si rende conto della gravità della sua frase?

Quando si fanno queste gaffe, bisognerebbe quanto meno chiedere scusa, ma lei purtroppo non l’ha mai fatto, anzi ha perfino provato a dare delle spiegazioni sul perché di quella frase, che sinceramente non mi ha convinto per nulla. Una gaffe del genere non me la sarei mai aspettata da un partito come Sinistra Italiana, che Voglio ricordarle lei rappresenta! E poi vi chiedete ancora, come mai molti operai non Vi votano più!

Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico di Firenze

NB: sulla vicenda è intervenuto anche il Coordinatore nazionale di SEL NIcola Fratoianni che ha precisato:  «Conosco da anni Arcangelo Sannicandro e so bene che dietro quella frase sui metalmeccanici pronunciata in Parlamento non c’è alcun “odio di classe”, perché conosco innanzitutto il suo impegno da avvocato dei più deboli, degli operai, dei braccianti pugliesi sottoposti al ricatto del lavoro nero e del caporalato. Detto questo, quella frase è un errore grave. E quando si fa un errore bisogna riconoscerlo e chiedere scusa. Innanzitutto a chi si è sentito offeso a prescindere dall’intento di chi l’ha pronunciata. Ma quella frase è un errore grave soprattutto perché non fa i conti con l’impatto simbolico che produce.»