Lettera aperta a Renzi

di Andrea Nossa
Ma non sarà che a settembre le toccherà affrontare un autunno caldo?Sono convinto di no. Questa è una retorica che fa sbadigliare, È trita e ritrita
. Gli editoriali agostani sono prevedibili come le occupazioni studentesche nei
primi giorni di scuola. So bene che la ripresa è fragile, come dice Draghi. L’eu
rozona cresce meno degli altri. L’Italia non ha invertito la marcia e non la inv
ertirà con la bacchetta magica. Ma la narrazione degli autunni caldi è un noioso
deja vu.”
(Da un’intervista di Renzi su Repubblica)

Caro Renzi,
il noioso deja vu è quello del modello della “flessibilità” che ci viene propina
to da anni ormai che altro non è se non precarietà;
il noioso deja vu è quello della “meritocrazia” che altro non è se non esclusion
e degli emarginati, di chi è povero e soldi per studiare non ne ha;
il noioso deja vu è quello del numero chiuso, senza il quale sembra non ci possa
essere un’istruzione di qualità, e che invece altro non significa se non una sc
uola elitaria e non di massa;
il noioso deja vu è quello delle “riforme”, che da anni ci stanno propinando, co
me se questo paese avesse bisogno di qualsiasi riforma, e non di giustizia socia
le, welfare, cultura e istruzione.
Non è un noioso deja vu quello degli studenti che vogliono prendere parola per d
ire che la scuola è di chi la vive.
Per dire che le scuole cadono a pezzi, per dire che ci siamo stancati della comp
etizione tra studenti, dell’individualismo a cui siamo portati nel dover superar
e gli altri prendendo un numero più alto degli altri. Siamo stanchi del voto in
condotta, che molto spesso altro non è se non un ricatto. Siamo stanchi delle le
zioni frontali che siamo sempre costretti a ricevere, passivamente. Siamo stanch
i di essere obbligati a pagare un contributo “volontario” che spesso volontario
non è, dato che senza di esso le scuole non andrebbero avanti.
Ci siamo stancati, vogliamo riprendere parola. Vogliamo una reale democrazia e u
na vera partecipazione all’interno dei luoghi della formazione.
Non solo in autunno, ma tutto l’anno. Perchè tutto l’anno lanciamo assemblee, di
battiti, cogestioni e autogestioni.
Per un’idea di scuola diversa.
Per una scuola che non sia sottomessa alle logiche del mercato.
Perchè la Conoscenza non è una merce, è un bene collettivo.