Lettera aperta a Silvio Berlusconi

untitleddi Renzo Baricelli
Grazie Silvio per il bellissimo video. Si abbiamo riso parecchio. Immaginando le ragioni del tanto tempo che ci hai messo per registrare una recita di un quarto d’ora. Ci sembrava di vederti le tante volte che ti hanno dovuto imbrattare la faccia e poi lavartela. Poi di nuovo sotto con i ceroni, i belletti, le ciprie. Nonostante tutti gli sforzi dei truccatori, dei registi, degli specialisti delle luci, non riuscivi ad apparire convincente al campione di spettatori accuratamente selezionato. La registrazione non era soddisfacente. Ti dovevano fare una bella “faccia de tola” ispirandosi ai venditori di patacche che, come sai, devono apparire credibili altrimenti non riescono a rifilare a nessuno i loro falsi orologi d’oro.
E noi giù a ridere immaginando le facce finte che dovevano dipingerti sulla tua vecchia pelle vera.
La squadra, degli addetti a confezionare il video, per alleviare il tuo supplizio, aveva pensato di fare le prove luci e ceroni su delle comparse ma aveva capito subito che non avrebbe funzionato.
Abbiamo immaginato che il tuo esperto informatico avesse suggerito di fare un manichino virtuale a tua immagine e provarci i ceroni e le luci su quello. Macché, non riuscivano a far venir fuori una faccia che convincesse almeno te.
Non ti dico lo spasso a immaginare il via-vai alla Ridolini di tutti quelli che indaffarati ti stavano intorno. E’ stato come se ti vedessimo spazientito e indispettito tutte le volte che sei stato costretto a rifare parola per parola, sillaba per sillaba. Esperti e tecnici delle varie discipline della comunicazione televisiva, a dirti, inflessibili e senza pietà , che in quella certa frase, quella inflessione dialettale non va bene, bisogna ripetere. Quella pausa è troppo lunga, quel tono è troppo alto, quel gesto della mano sul cuore è troppo vago… e tu a dover ricominciare ogni volta da capo. Lo spettacolo era davvero divertente. Oh povero vecchio! A un certo punto abbiamo smesso di ridere perché ci facevi pena.
E alla fine il risultato quale è stato? Non sono riusciti a farti esprime una emozione, neanche quando ti hanno fatto dire, in crescendo, “sono innocente, sono innocente” mostrando di crederci almento tu; ma come potevi essere convincente con quella faccia falsa che ti sei fatto costruire addosso?
Macché, l’unica emozione genuina che non hai saputo dissimulare è stato quando hai parlato dei soldi che devi scucire per risarcire il danno arrecato al tuo (ex socio?) Carlo quando gli hai scippato (parola sua) la Mondadori. Tutti abbiamo capito che ti dispiaceva davvero. Caro Silvio resta con noi anche se non sarai più cavaliere e ti toccasse di decadere da senatore. E consolati ripetendoti: è la legge, bellezza!” Ma dovresti farci un piacere: qundo vai in tv, vacci con la tua vecchia faccia vera che con quella falsa che ti imbrattano addosso ci fai ridere ma anche un pò pena.
Renzo Baricelli