LE RAGIONI DEI FATTORINI DELLA GIG ECONOMY IN PARLAMENTO

Interrogazione parlamentare del deputato Giovanni Paglia
Premesso che In Italia è in corso di sviluppo la cosiddetta gig economy, ovvero l’economia dei lavoretti. Caratteristica comune a tutte le imprese che operano in questo ambito è l’utilizzo di lavoratori subordinati, cui tuttavia non é corrisposto lo status di lavoratori dipendenti e quindi il relativo CCNL.
Si opera infatti tramite app, che attivano una prestazione d’opera puntuale, il cui svolgimento determina la corresponsione di un compenso. Le imprese più famose sono multinazionali e operano nel settore della distribuzione di alimenti, come Foodora e Deliveroo, utilizzando i cosiddetti rider, ovvero fattorini in bicicletta.
Questi operano con mezzi di trasporto di loro proprietà e ricevono compensi assolutamente inadeguati, oltre a essere privi di qualsiasi tutela contrattuale. Come si è compreso nel caso della vertenza foodora, sono di fatto privati anche della possibilità di lottare per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro, dato che in qualsiasi momento possono essere cancellati dal rapporto con la società e quindi dalla possibilità di ottenere un reddito.
È chiaro che siamo di fronte non ad una possibilità offerta dall’evoluzione tecnologica, ma ad un gap normativo che rende possibile ignorare le regole che sovrintendono il lavoro subordinato, a cui evidentemente queste tipologie di occupazione andrebbero ricondotte. Il problema d’altronde non si pone solo in Italia, come dimostra lo studio recentemente commissionato dal Governo britannico proprio sulla gig economy, finalizzato a comprendere come si possano tutelare i lavoratori impiegati da società come Uber o Deliveroo.
Lo studio suggerisce tra l’altro di introdurre forme di salario minimo, il diritto a ferie e malattia pagate, la sottoscrizione di un contratto di lavoro. A parere dello scrivente, sarebbe opportuno operare anche in Italia per superare l’attuale condizione di iper sfruttamento che caratterizza la gig economy, cogliendo le domande che provengono da vertenze e mobilitazioni, come quella lanciata per il 15 luglio a Milano dai rider di Deliveroo.
Chiede
Se e come intenda operare per garantire che dietro lo schermo delle nuove tecnologie si nascondano forme di antichissimo sfruttamento dei lavoratori.
Giovanni Paglia – deputato, Sinistra Italiana