di Claudio Grassi. L’assemblea nazionale di Sel che si è svolta il 24 ottobre scorso ha dato un contributo utile nella direzione della costruzione del progetto unitario a sinistra.
Il documento approvato contiene tre punti condivisibili.
Valutazione sul Pd e Governo Renzi
Si prende atto che l’attuale direzione del Pd chiude qualsiasi possibilità di riedizione di un centrosinistra sul piano nazionale. Da ciò consegue che il nuovo soggetto politico della sinistra deve essere non solo alternativo alle destre, ma anche al Pd. Con questo Pd non sono ipotizzabili accordi di governo su base nazionale. Anche le alleanze locali – in questo quadro politico e in un contesto di continuo restringimento delle risorse – diventano sempre più difficili. Vanno perseguite, dunque, solo nei casi dove vi siano concretamente le condizioni per dare continuità a buone esperienze già in essere, o dove vi siano accordi di programma particolarmente avanzati. Si tratta di una linea di buon senso che può consentire a realtà come quella di Cagliari di essere riconfermata o a quella di Milano – qualora fossero confermate le primarie – di far giocare alla sinistra una partita per il governo della città senza mettersi aprioristicamente in un angolo.
Caratteristiche politiche della nuova formazione politica.
Si parla giustamente di una carta dei valori. Questo deve essere il primo obiettivo. Non possiamo definirci per contrarietà. Le caratteristiche non possono essere stabilite dalla distanza che ci separa dal Pd. Esistere perché si è contro qualcuno e non perché si ha qualcosa da dire è indice di subalternità, tanto quanto lo è chi non si concepisce come forza autonoma dal Pd stesso. Una carta dei valori che funzioni come cornice nella quale poi, attraverso il confronto e la discussione, in un processo partecipato e coinvolgente dei territori, definire il programma politico. L’approccio deve essere quello non minoritario, aperto, inclusivo. La nuova formazione politica, pur sapendo che non sarà un processo immediato, nasce con l’ambizione di essere forza di governo come sta avvenendo in altri paesi europei.
Con quali modalità e percorsi costruirla
Intanto, tra pochi giorni, si costruiranno gruppi parlamentari uniti. Non cambieranno i rapporti di forza in Parlamento, ma è un segnale che indica una volontà e un impegno unitari.
A Dicembre ci sarà poi una prima assemblea che dovrà fungere da avvio al processo.
È importante che nel documento di Sel approvato si chiarisce che l’operazione non si pone l’obiettivo della costruzione dell’ennesimo cartello elettorale, e che Sel stessa è disponibile a mettersi in discussione nel corso del processo costituente.
Sarebbe bene che anche gli altri soggetti che partecipano all’impresa facessero altrettanto.
Si tratta poi di stabilire le modalità con cui verranno prese le decisioni. Se escludiamo modalità pattizie tra i soggetti interessati (anche questo metodo in passato non ha dato buona prova di sé), non resta che il sistema di “una testa un voto”, anche perché è quello che garantisce il maggior coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nell’impresa.
Alcune critiche
Detto questo e condividendo il progetto politico che il documento propone, alcune osservazioni critiche al testo.
In un contesto dove ormai da parecchi anni il mondo del lavoro è sotto attacco, nel documento non si pone sufficientemente al centro la necessità che il nuovo soggetto lo ponga come una delle questioni prioritarie. L’obiettivo di dare una rappresentanza politica alle lavoratrici e ai lavoratori è un compito fondamentale della nuova forza politica che andremo a costruire. Da questo punto di vista la costruzione di uno stretto rapporto con la Cgil (che pure deve essere criticata per la scarsa mobilitazione che ha messo in campo) diventa molto importante.
La parte internazionale è carente, troppo eurocentrica. Non si possono non tenere in considerazione i grandi cambiamenti avvenuti in questi ultimi anni con l’emergere di potenze politiche ed economiche che determinano scenari nuovi nel mondo, sia sul piano economico che geopolitico. L’affermarsi dei Brics può contribuire positivamente alla creazione di un mondo multipolare che riduca i conflitti e le guerre.
Così come nella valutazione della forze della sinistra europea è giusto valorizzare Syriza e Podemos, ma anche altre forze del Gue come Die Linke, Front de Gauche, Izquierda Unida.
Giusto, infine, sottolineare la novità positiva rappresentata dalle recenti elezioni in Portogallo e dall’intesa di governo fra le forze della sinistra. Non va però omesso che questa unità non è stata costruita solo dai socialisti e dal Be, ma anche dalla Cdu che comprende i comunisti portoghesi.
Tuttavia, come dicevo sopra, la proposta politica di fondo è condivisibile, essa va raccolta e sviluppata con spirito costruttivo. Ora si tratta di andare avanti rapidamente e con determinazione. Gli spunti critici che ho evidenziato (altri ne avranno sicuramente di ulteriori su diverse questioni, basti pensare alla partita Euro e riformabilità dell’Europa), potranno essere discussi con un minimo di senso solo in un contesto dove sia presente e attiva una formazione politica che esiste e che sia capace di incidere. Ed è per questo fine, ed esclusivamente per questo fine, che in questa fase dobbiamo lavorare.