di Angelo Gerosa. Mi fa fatto piacere leggere la frase dell’italo-siriano Shady Hamadi scritta “nell’amaca di Michele Serra”, occhiello che apre l’edizione del quotidiano La Repubblica di venerdì 20 gennaio team task management app.
Mi ha fatto piacere in quanto condivido il suo appello a non semplificare l’universo arabo mussulmano negli scontati clichè della donna velata e dell’uomo barbuto.
Mi ha fatto piacere in quanto Shady è un sestese.
Mi ha fatto piacere in quanto, come ex collega in consiglio comunale del padre di Shady, Mohamed, noto, in termini di ricerca di integrazione, un formidabile passaggio generazionale, da un formale e stentato tentativo di riconoscimento istituzionale ad un molto più efficace protagonismo fondato sul confronto e sul dialogo culturale.