La tazzina di caffè: astensione incomprensibile

La Tazzina di Caffè
    ®   “Ogni evitamento conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara l’evitamento successivo”, così Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta. Senza voler scomodare la scienza del meccanismo mentale, ma limitandoci da osservatori alle cose di Sesto, ci risulta difficile se non incomprensibile dare un senso al voto di astensione al bilancio consuntivo  presentato dalla giunta Di Stefano, espresso da Sandro Piano della Lista Popolari x Sesto e da Stefania Di Pietro, eletta nella lista X Monica Chittò.
Non ne capiamo le motivazioni, abbastanza disarticolate e contraddittorie, non ne capiamo il senso politico. Per natura siamo sempre stati allergici all’astensione che riteniamo terra di indecisione, più che di decisione, frutto di un attendismo che in politica vuol dire resa. Avremmo preferito piuttosto un’assunzione di responsabilità con il voto secco: si o no.
Ci troviamo di fronte al discrimine sulla qualità e sul modo di far  politica amministrativa, non ci possono essere zone grigie. Le conseguenze politiche al voto sul documento più importante, qual è  il bilancio consuntivo, non possono passare in silenzio. Bene hanno fatto consiglieri e fan della maggioranza ad esaltare questo risultato come una loro vittoria. Male, volerlo circoscrivere solo su alcuni aspetti, come hanno fatto Piano e Di Pietro. Noi siamo per la chiarezza, sempre!
Per la serie: “Apertis verbis. A chiare lettere“.

La Tazzina di Caffè