La SINISTRA: Ecco il programma

La SINISTRA: Ecco il programma

☑️ Capitolo 1️⃣

🔴 NO alla UE delle élites e dei tecnocrati

🔴 per la rifondazione democratica dell’Europa.

Oggi nell’Unione Europea, gli effettivi poteri sono concentrati nella Commissione e nel Consiglio, a scapito del Parlamento, solo organo elettivo. La Banca Centrale Europea non risponde a nessun organismo democratico. Sono gli esiti fallimentari dell’idea che l’unità europea si potesse costruire a partire dal mercato unico e dal suo allargamento, che ci ha portato all’impianto neoliberista dei trattati, peggiorato durante la crisi dall’intervento della Troika e da nuove misure restrittive. La recente proposta di Aquisgrana ribadisce il primato dell’asse franco-tedesco, accentuando la militarizzazione della UE e dei suoi confini.Siamo per la radicale rifondazione democratica dell’Europa.Va abolita la Troika. Vanno ampliati i poteri del Parlamento Europeo a scapito degli organismi intergovernativi come il Consiglio e la Commissione. La Banca Centrale Europea deve essere sottoposta al potere di indirizzo del Parlamento Europeo. Vanno potenziate tutte le forme di espressione e di democrazia diretta dei cittadini su scala europea.Il nostro obiettivo è quello di aprire subito un percorso costituente per un’Europa federale che ponga alla sua base i diritti sociali, civili, di libertà, delle persone.

☑️ Capitolo 2️⃣

🔴 STOP austerità e neoliberismo
🔴 cancellare il Fiscal Compact, disobbedire ai trattati

Oggi di fronte al rischio dell’esplodere di una nuova bolla finanziaria continuare con le politiche di austerità è totalmente irresponsabile. La risposta non può che essere la disobbedienza ai trattati per imporre una svolta e difendere i diritti di tutte e tutti.
Il Parlamento europeo pochi mesi fa ha rifiutato di inserire nei trattati il Fiscal Compact, ma la Commissione continua a applicarne i parametri folli. Parametri che per quel che riguarda l’Italia, considerano “naturali” gli attuali livelli di disoccupazione, oltre il 10%.
Il Fiscal Compact deve essere cancellato. Così come deve essere eliminato dalla Costituzione italiana il principio del pareggio di bilancio.
Vanno radicalmente riscritti i trattati, cambiando i parametri arbitrari di Maastricht e cancellando i principi fondativi del neoliberismo che li ispirano, quali la competitività, la libera circolazione dei capitali senza alcuna regolazione della finanza speculativa.
Vanno trasformati missione, ruolo, strumenti della BCE: il suo obiettivo deve diventare la piena e buona occupazione, deve rispondere agli indirizzi del Parlamento europeo, deve essere prestatore di ultima istanza, contrastando in questo modo ab origine il ricatto della speculazione e dello spread. Va istituita un’agenzia di rating pubblica per sottrarsi al solo giudizio di quelle private attualmente operanti. Vanno avviate commissioni di audit sulla formazione del debito che, come nel caso italiano non è dovuto a eccesso di spesa sociale ma alla separazione del Tesoro dalla Banca d’Italia avvenuto nel 1981.
Va promossa una conferenza internazionale, per la ristrutturazione del debito, come è successo con il taglio del debito tedesco dopo la II Guerra Mondiale.

☑️ Capitolo 3️⃣🔴 STOP paradisi fiscali

🔴 STOP finanza tossica

La UE calcola che ogni anno si perdano oltre 1000 miliardi di euro tra evasione ed elusione fiscale. I paradisi fiscali sono anche dentro l’Europa, in Lussemburgo, Paesi Bassi, Irlanda.
E’ urgente una bonifica del sistema finanziario. Il valore dei derivati è oggi superiore di 3 volte a quello del 2008, 33 volte il PIL mondiale. Nella UE della libertà assoluta di movimento dei capitali, la finanza speculativa non ha nessuno controllo.
Per questo proponiamo di:

  • armonizzare i sistemi fiscali secondo criteri di progressività e introducendo una patrimoniale che si applichi a tutte le forme di ricchezza mobiliari ed immobiliari;
  • vietare tutte le transazioni con i paradisi fiscali anche quando si tratta di stati membri della UE, sanzionando le banche che hanno relazioni con i paradisi fiscali;
  • introdurre un’aliquota minima sulle società del 25% in tutti gli Stati membri. Tutte le multinazionali, con particolare riguardo a quelle del web, devono garantire piena trasparenza delle loro attività attraverso la rendicontazione paese per paese e pagare le tasse dove realizzano un profitto;
  • introdurre una vera tassazione sulle transazioni finanziarie a solo fine speculativo, ovvero la Tobin Tax e il controllo sui movimenti dei capitali;
  • attuare una drastica limitazione dei derivati, proibire le vendite allo scoperto;
  • separare in modo netto le banche commerciali da quelle di investimento.

☑️ Capitolo 4️⃣

🔴 STOP TTIP🔴 per un commercio equo e sostenibile

Va abolita l’istituzione di commissioni arbitrali private, uno spazio giuridico sottomesso alle leggi del mercato, a cui le grandi multinazionali potranno denunciare le istituzioni pubbliche che con norme di protezione del lavoro o dell’ambiente, a loro avviso compromettano la remunerazione degli investimenti.I parlamenti nazionali, fra cui quello italiano non devono ratificare l’approvazione avvenuta in sede europea del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Canada e UE, né va consentito alla Commissione UE di forzare nuovamente per l’approvazione del TTIP.Le politiche commerciali europee devono all’opposto essere subordinate al rispetto dei diritti del lavoro e alla salvaguardia della natura, attraverso la definizione di standard retributivi, dei diritti, ambientali.

☑️ Capitolo 5️⃣

🔴 Un Green New Deal per la natura, il clima, la transizione ecologica dell’economia

Secondo l’IPCC, International Panel on Climate Change dell’ONU, abbiamo un decennio per vincolare i governi a scelte energetiche, produttive, economiche, che contengano l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi centigradi…

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