La IPSOS come Electrolux taglia il 50%

La IPSOS come Electrolux taglia del 50% la paga base

mio commento: Ricordo che stiamo parlando di una paga base oraria di € 5,50 prevista dal contratto. Che, a differenza di un posto di lavoro a tempo indeterminato sicuro non può permettere al Lavoratore di programmare la propria vita. Infatti vengono proposti, quasi imposti, stipendi ridicoli per lavoratori, che in questo caso, si devono adeguare a un contratto a progetto. Questi tipi di contratti di lavoro sono contenuti dalla legge Biagi n. 30 del 2003 approvata il 14 febbraio 2003, con primo firmatario l’allora Ministro del lavoro e delle politiche sociali, l’attuale presidente della regione Lombardia, durante un governo di centrodestra, guarda caso guidato dal leader del nuovo partito nato dalla spaccatura interna al pdl. Abbiamo capito tutti di chi sto parlando. Dovrebbe essere un dovere da parte dei governi che verranno scelti dal voto degli Italiani, rivedere, rivisitare e correggere questa legge perché non sembra tuteli la dignità del lavoratore. Mario Piromallo

Parte dai 60 lavoratori della sede di Bari lo stato di agitazione contro le politiche aziendali della IPSOS. L’azienda specializzata in ricerche di mercato guidata da Nando Pagnoncelli, ospite fisso di Ballarò, ha deciso di ridurre di oltre il 50%, nei contratti individuali rinnovati a febbraio, la cifra prevista per la paga base oraria fissa dal contratto collettivo nazionale, siglato a gennaio, mentre è rimandato alla contrattazione aziendale il pagamento legato al numero delle interviste svolte.

I lavoratori per voce di Anna Lepore, segretario generale Nidil Cgil Bari, rivendicano che – «La retribuzione variabile legata al numero di interviste non può essere sommata alla paga fissa in quanto oggetto di trattativa di secondo livello, non ancora partita. Finché non si avvierà la contrattazione aziendale – ha concluso Lepore – deve essere applicata la paga oraria fissa prevista dal contratto nazionale siglato il 22 gennaio 2014».Cosa significa in soldoni? La IPSOS non ha stipulato il contratto aziendale di secondo livello e nonostante questo applica una paga oraria base di 2,60 euro. Mentre il contratto nazionale prevede che in mancanza del contratto di secondo livello la paga oraria minima prevista deve essere di 5,50 euro.

A questo si aggiunge la difficoltà dei lavoratori rispetto al rapporto con l’azienda. Perché? Perché questi lavoratori sono tutti collaborati a progetto e ogni 6 mesi gli viene rinnovato il contratto, pertanto la scelta di iniziare lo sciopero è stata una decisione molto sofferta per i lavoratori. La sofferenza per aver intrapreso la strada della lotta sindacale è data dall’evidente doppio ricatto a cui sono sottoposti: quello salariale che quello occupazionale. In quanto i contratti individuali vengono rinnovati di volta in volta e scadono a fine luglio. E i lavoratori che protestano rischiano di non vedersi rinnovato il contratto a scadenza.

I sindacati quindi chiedono che si rispetti il contratto collettivo nazionale, quindi l’applicazione della paga oraria di 5,50 euro, e nel frattempo l’accelerazione della contrattazione di secondo livello per salvaguardare azienda e lavoratori.

Vedremo come andrà a finire, di certo è proprio curioso che Pagnoncelli non applichi il contratto collettivo nazionale che è stato un grande passo in avanti per la tutela della concorrenza sleale di istituti che applicano prezzi sotto mercato.