C’è una «rivoluzione» in cammino, è l’automazione nelle fabbriche.
La rivoluzione robotica cinese è in atto e fa passi da gigante. Non solo i robot possono lavorare ventiquattro ore su ventiquattro, ma non scioperano, non protestano e stanno ormai per superare l’ultimo ostacolo per una loro perentoria ascesa nel mondo delle fabbriche cinesi, ovvero il costo. Sembra che in Cina orma la svolta sia stata decisa, sfruttando proprio quelle produzioni a basso costo di robot capaci di svolgere funzioni fondamentali nel processo produttivo. Ci sono alcune ragioni specifiche, per le quali la robotica soppianterà – dicono gli esperti – il lavoratore umano.
Innanzitutto la Cina sta affrontando una mancanza di manodopera, dovuta a un invecchiamento della popolazione e alla scelta dei giovani cinesi che preferiscono intrupparsi nel settore dei servizi, anziché nelle fabbriche. In secondo luogo la tecnologia relativa ai robot ha raggiunto livelli ottimi in termini di funzioni e costi.
La Delta Industrial Automation – azienda di Taiwan che produce per Apple, tra gli altri – sta provando a raggiungere l’obiettivo di produrre robot a basso costo, 10mila dollari, proprio per cavalcare questa nuova ondata «robotica». Raggiunta via mail da il manifesto, Colleen Ho, responsabile della comunicazione, ha affermato: «C’è un grande potenziale per il mercato dei robot. L’invecchiamento della popolazione e l’urbanizzazione sono le tendenze sociali economiche del futuro. La domanda di alcuni prodotti di consumo, in particolare di elettronica di consumo, o quanto riguarda l’industria alimentare, la medicina, la stampa e l’imballaggio continuerà a salire. Il problema della carenza di manodopera diventerà ancora più grave con l’invecchiamento della popolazione. La produzione con forte dipendenza dalla manodopera soffrirà di più dei costi del lavoro in aumento, per questo è necessario avviare il processo di automazione per ridurre i costi di manodopera. Con i cicli di vita dei prodotti brevi e un’elevata domanda di nuovi disegni e modelli, il processo produttivo deve essere altamente flessibile per realizzare cambiamenti rapidi e aggiustamenti in qualsiasi momento. Ci sono opportunità illimitate per bracci robotici che sono piccoli, leggeri, multi-testa, agili e altamente adattabile alle varie modifiche su una linea di produzione».
Anche la nota Foxconn è una forte sostenitrice dell’automazione: un anno fa circa aveva infatti annunciato l’installazione di di un milione di bracci robot nelle sue fabbriche entro il 2014, ma secondo quanto affermato dai suoi dirigenti, il processo è ancora in corso e ci vorrà più tempo per raggiungere l’obiettivo.
Simone Pieranni su Il Manifesto
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