Jobs Act, tra propaganda e bugie…

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Al Ministero del Lavoro danno i numeri.

Due giorni fa pubblicano la tabella sulle attivazioni e le cessazioni dei contratti di lavoro, ma con un pesante errore di calcolo (ovvero oltre 300.000 posti di lavoro in più!) su cui fanno partire la grancassa della propaganda governativa.

Quanto è bello il Jobs Act!

Scopre tutto una giornalista de il manifesto, Marta Fana e il Ministero è costretto a fare marcia indietro, pubblicando i dati corretti, ma non fornendo alcuna spiegazione.

Oltre alla gravità del fatto in sé, su cui ci aspettiamo risposte chiare e assunzione di responsabilità da Poletti, restano i numeri impietosi che una volta di più confermano che il Jobs Act non serve a nulla.

Appena 47 contratti a tempo indeterminato (ma senza articolo 18, ricordiamolo sempre) nel mese di luglio, ovvero solo lo 0,3% di tutti i contratti attivati.

Da gennaio a luglio, il 10% dei contratti sono a tempo indeterminato e l’87,3% a termine.
Cosa è cambiato? Nulla, come i gufi con la vista buona preannunciavano.

Di precarietà si continua a crepare.

Nicola Fratoianni

http://www.sinistraecologialiberta.it/notizie/jobs-act-tra-propaganda-e-bugie/