Il Jobs Act è legge, Al via la delega al Governo

mio commento: la cosa che colpisce rispetto a questo JOBS ACT è il fatto che le agenzie interinali ne gioiscano, quando invece avrebbero dovuto essere i giovani a gioirne. Nella lettera, che alleghiamo inviata alle Lavoratrici e ai Lavoratori iscritti c/o questa società di collocamento, il direttore della società scrivente dice che garantirà il lavoro anche per 3 anni come dice la legge. Sarà comunque da verificare cosa veramente significa tutto ciò. Oltretutto, potrebbe succedere, ipoteticamente, che i tre anni lavorativi possano essere distribuiti geograficamente in località diverse, ad esempio un anno a Verona, un anno a Palermo e uno a Torino e chi vorrà tenersi il posto dovrà essere disposto a viaggiare e trovare nuove sistemazioni nelle nuove realtà. Finiti i tre anni cosa succede? Per andare in pensione ne serviranno almeno altri 42 e invece il Lavoratore dovrà ricominciare la trafila per la ricerca di un altra occupazione? Comunque saranno sempre i datori di lavoro a decidere della sorte dei dipendenti che difficilmente verranno assunti definitivamente in una realtà produttiva. Infine queste tutele crescenti cosa possono significare? Se un Lavoratore è appena stato assunto che diritti ha? Forse non ne ha nessuno. E se non ne ha, di Diritti, quanto tempo deve lavorare per ottenerne? Una vita? Mario Piromallo/Novak

Il Jobs Act è legge. Al via la delega al Governo

Il Jobs Act è legge. È stata approvata il 3 dicembre dal Senato in via definitiva la legge delega che interviene a riformare il mercato del lavoro, e che entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Il testimone passa ora al Governo, delegato a emanare entro sei mesi alcuni decreti legislativi che attueranno le linee guida contenute nella delega appena approvata.

Cambiamenti tangibili per cittadini, lavoratori e aziende arriveranno invece non prima del nuovo anno, con i decreti applicativi, e ci si attende un giro di vite su cinque ambiti: tipologie contrattuali, ammortizzatori sociali, politiche attive, maternità, semplificazione degli adempimenti.
Il riordino e la riduzione delle varie tipologie contrattuali sono al centro del dibattito: “L’ispirazione di fondo del cosiddetto Jobs Act”, spiega il sig. ……., AD della società scrivente, “è positiva perché prevede più flessibilità in uscita, semplificazione e regolamentazione della flessibilità in entrata. Condivido l’ipotesi estrema che vede la cancellazione del contratto a progetto dal nostro ordinamento, insieme a tutti gli altri contratti, in modo da indirizzare il lavoro autonomo vero verso la partita Iva e il lavoro dipendente verso pochi contratti subordinati”.
Tra le novità più attese e discusse negli scorsi mesi – e che sarà il primo dei decreti legislativi a cui il Governo metterà mano – c’è la disciplina del contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti per i neoassunti da gennaio 2015, con le conseguenti modifiche all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.
“L’introduzione del contratto a tutele crescenti è positiva”, prosegue il sig. ……., “Le tutele crescono in funzione dell’anzianità lavorativa in azienda e questo permette una migliore e più funzionale organizzazione del lavoro, con benefici per l’azienda e il lavoratore stesso. Anche per il settore delle agenzie per il lavoro questo intervento sarà strategico: assumeremo più lavoratori a tempo indeterminato, offrendo cosi ancora più tutele ai nostri lavoratori, cosi da attuare per i nostri clienti le più innovative soluzioni di Flexicurity. E’ lo staff leasing il contratto a tempo indeterminato che propongono le Agenzie per il lavoro: già oggi la società scrivente ha 3mila lavoratori a tempo indeterminato, pari al 10% del totale dei lavoratori in somministrazione.
In un secondo momento verranno attuate le altre deleghe: dal riordino degli ammortizzatori sociali all’istituzione dell’Agenzia nazionale per l’occupazione e la valorizzazione delle politiche attive, fino alla tutela della maternità.
“Nel nuovo mercato del lavoro più flessibile”, spiega il sig…… AD della società scrivente, “la continuità lavorativa può essere garantita da quella che identifichiamo con il termine “employability”, cioè la capacità di sviluppare l’occupabilità delle persone e facilitare il passaggio da un posto di lavoro all’altro. Le Agenzie per il lavoro rappresentano il modello ideale di Flexicurity accompagnando da una parte il lavoratore in tutte le fasi del percorso lavorativo, garantendogli la continuità e tutela dovuta, e dall’altra ottemperando alle necessità delle aziende di tutta quella flessibilità necessaria per gestire i “picchi” lavorativi.