Italicum in bianco

La striscia rossa  Le quote correggono una distorsione evidente: quella barriera culturale che esclude le donne in modo sistematico. Sono una misura temporanea per cambiare la cultura nelle stanze dei bottoni. Lucrezia Reichlin

La striscia rossa
Le quote correggono una distorsione evidente: quella barriera culturale che esclude le donne in modo sistematico. Sono una misura temporanea per cambiare la cultura nelle stanze dei bottoni. Lucrezia Reichlin

Aggiungo alla foto la didascalia relativa a “la striscia rossa” pubblicata oggi da l’Unità e ripresa da Nordmilanotizie.  Ciò per affermare e rafforzare che non ci devono più essere differenze tra i sessi! Ma, curiosamente, il nostro paese non sembra ancora pronto a dare finalmente luogo all’autodeterminazione della Donna!  Le lotte della Donna hanno portato all’approvazioni di molte leggi per la tutela della loro dignità, ma quando si è trattato di dare il definitivo benestare….qualcosa è andato storto! Mario Piromallo –

E’ stato un lunedì tutto in salita per Matteo Renzi e la sua riforma elettorale ribattezzata Italicum. Alla Camera i lavori hanno subito uno slittamento di ore e alcuni nodi sono ancora aperti. Ma c’e di più. Le opposizioni sulle barricate e il governo, sostenuto da una ampia maggioranza che comprende Forza Italia, al lavoro sui due nodi principali da sciogliere: le quote rosa e la ripartizione dei seggi. E in serata è arrivata con voto segreto la bocciatura ai due emendamenti sulle quote rosa. Adesso la camera ha circa 25 giorni per decidere, invece, sulla ripartizione dei seggi dove c’è l’accordo di massima e che dovrebbe arrivare ad approvazione nella mattina dell’ 11 marzo, salvo sorprese.

BOCCIATO L’EMENDAMENTO BIPARTISAN La Camera ha bocciato a scrutinio segreto l’emendamento bipartisan alla legge elettorale che prevede l’alternanza dei sessi nei posti in lista. Il governo si era rimesso all’Aula. I voti contrari all’emendamento sono stati 335, e i favorevoli 227. Lo scrutinio segreto era stato richiesto da 39 parlamentari di Fi, Fdi, Ncd e Udc.

IL PRIMO STOP CHIESTO DA SISTO L’esame degli emendamenti alla legge elettorale ha avuto nel corso della giornata diversi stop proprio sulle quote rosa. Nella pausa chiesta in mattinata dal relatore, Francesco Paolo Sisto, si è trovato l’accordo sui collegi che non potranno essere più di 120 ma non sulle quote rosa ritenute “incostituzionali”.

I NODI DA SCIOGLIERE I nodi da sciogliere sono stati due per tutta la giornata del 10 marzo: da un lato la parità di genere per cui si sono battute 90 parlamentari e la stessa presidente della Camera, dall’altro la ripartizione dei seggi, che si lega alle multicandidature e al cosiddetto Salva-lega.

DEPUTATE IN BIANCO Le deputate si sono messe in abito bianco nell’Aula della Camera per sostenere le quote rosa. Sono state diverse le parlamentari che hanno raccolto l’appello lanciato da Laura Ravetto di Fi ad indossare qualcosa di bianco per sostenere la parità di genere. Tra loro, Alessandra Moretti e diverse colleghe del Pd ma anche Nunzia De Girolamo di Ncd e Michela Brambilla di Fi. E anche il leghista Gianluca Buonanno ha sfoggiato in Aula una mise bianca. Il deputato del Carroccio, non nuovo a provocazioni nell’emiciclo, indossa una giacca bianca, lo stesso colore degli indumenti che diverse deputate del Pd e del centrodestra. Ma non è servito a far passare le quote rosa.

La riforma elettorale di Matteo Renzi parte zoppa. Dopo una giornata di trattative, è arrivata la bocciatura con voto segreto ai primi due emendamenti su tre sulla parità di genere. L’accordo c’è, invece, sulla ripartizione dei seggi che dovrebbe arrivare ad approvazione nel – 10 Marzo 2014la mattina dell’ 11 marzo.

di Redazione Cadoinpiedi.it

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