di Angelo Gerosa.
Nelle elezioni politiche del 24 febbraio 2013 Sinistra Ecologia e Libertà elesse 37 deputati.
Oggi il gruppo parlamentare “Sinistra Italiana SEL” ne ha 15.
Leggendo questi numeri verrebbe da pensare che vi è stata una “semplice” scissione che ha coinvolto 22 deputati.
La vicenda purtroppo è stata molto più complicata, con tutto un via vai di uscite e di ingressi che in queste poche righe tenterò di riassumere.
8 deputati, con l’ex capogruppo Migliore, sono passati al gruppo misto, poi al PD e vi sono rimasti.
11 deputati, guidati dall’altro ex capogruppo Scotto sono transitati in Art.1.
2 deputati ( l’ex tesoriere Boccaduri e tale Aiello) sono andati direttamente nel PD, senza transitare dal gruppo misto.
1 deputato, Mattarelli, è confluito nel gruppo misto e vi è rimasto.
1 deputato, certo Ragosta, passato al gruppo misto, è poi transitato nel PD e successivamente in Art.1.
Circumnavigazione da nulla in confronto a quella dell’insuperabile e ben più noto Fava che lasciata SEL è passato al gruppo misto per poi transitare nel PD, da lì tornato in SEL e da SEL migrare in Art.1.
Per contro vi sono stati 7 arrivi, ma guai a pensare che questi “magnifici 7” una volta giunti in SEL vi siano rimasti.
4 onorevoli ex PD, guidati da D’Attorre se ne sono poi andati in Art.1 mentre 1 onorevole ex Movimento 5 Stelle, certo Zaccagnini, è poi passato al gruppo misto.
Difficile credere che in questo parlamento vi siano formazioni politiche altrettanto tormentate.
Una serie infinita di vicende che obbligano a ragionare sulle derive personalistiche e frazionistiche che oggi inquinano i partiti, in generale, e la sinistra in particolare.