La cosa terribile è che ad aggredire la trentanovenne sudafricana è stata una normalissima coppia di giovani italiani di 19 e 22 anni di cui lei pure mamma di un bimbo di tre mesi. La cosa confortante è che il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha chiamato la vittima della violenza dicendole che il Comune si costituirà parte civile.
Ecco il racconto di Barry: «Ero sul bus e stavo andando a lavoro. Ho visto una mano che velocemente usciva dalla mia borsa col cellulare. Era uno dei due ragazzi che mi ha aggredito. Ho gridato: “Ridammelo”. Lui lo ha buttato a terra, in mezzo alle mie gambe. Poi hanno cominciato a insultarmi e a colpirmi. Mi hanno dato uno schiaffo forte in faccia”. Cosa le dicevano? “Negra di m., ti ammazziamo, ti facciamo abortire, torna a casa. Ho avuto paura per il mio bambino, degli insulti mi interessava poco. Ho chiesto aiuto ma nessuno dei passeggeri faceva niente, forse avevano paura anche loro. Solo l’autista è intervenuto. Quando ha fermato l’autobus e si sono aperte le porte, mi hanno spinta a terra e hanno continuato a colpirmi. Anche quando è arrivata la polizia loro mi insultavano. Sono rimasta a terra, non ero più cosciente”.»
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