L’ultima idea circolata in ambienti governativi prevede di ampliare la cumulabilità fra pensione e assegno sociale (attualmente solo un terzo del valore della pensione è cumulabile con l’assegno sociale), in modo che nessun futuro pensionato con almeno 20 anni di contribuzione riceva una pensione di importo mensile inferiore a circa 660 euro. Si otterrebbe, dunque, un’integrazione di natura assistenziale, soggetta a prova dei mezzi e di importo slegato da età di pensionamento e precedente storia lavorativa.
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