di Angelo Gerosa Ingiustizie intollerabili: lo Stato “donerà” 54.000 euro (al mese!), per tutta la durata della sua vita, ad un certo signore, e quando morirà, alla sua gentile consorte sottoforma di una reversibilità di circa 30 try this.000 euro (sempre al mese!).
Lo stesso stato, nota bene, che dice di non avere risorse da investire nella creazione di occasioni di lavoro per i troppi giovani laureati condannati ad emigrare, come i loro nonni nel dopoguerra!
Parlo di un signore che, rispetto a ciò che versò di contributi, si piglia oltre 54 mila euro in più (al mese!). Si chiama Mauro S. ed il recordman delle «pensioni d’oro».
Per capirci meglio: se questo signor Mauro S. dovesse prendere per quanto ha versato invece di 91.473 mensili avrebbe circa 37 mila mensili. Una pensione più che sufficiente, anche dopo aver pagato le tasse, a vivere da vero nababbo. Ma il nostro stato è così generoso da regalargli ogni mese l’equivalente di ben 107 (cento e sette!) pensioni minime.
Generoso con il signor Mauro S. come con altre centinaia di migliaia di “pensionati d’oro”.
Generoso o ingiusto?
Tutti quelli (a partire dai giudici costituzionali) che blaterano di “diritti acquisiti” dovrebbero avere l’onestà ed il coraggio di andare a spiegare ai milioni di italiani licenziati, precari, disoccupati senza indennità, esodati, ed a tutti i lavoratori con contratto perennemente bloccato, che in questo nostro stato in avanzato grado di putrefazione, i “diritti” non sono universali, ma ad esclusivo vantaggio di chi ha già troppo.
Clicca qui per leggere l’articolo del Corriere sulle pensioni d’oro.
Clicca qui per leggere l’articolo del manifesto sulla disoccupazione giovanile.