“Sia che vinca il Sì o che prevalga il No la sfida finale per il governo del Paese sarà combattuta con una legge elettorale diversa dall’Italicum: una nuova legge, come si ipotizza, che non prevederà ballottaggio e che sposterà il premio di maggioranza da un partito ad una coalizione. In entrambi i casi, il Pd dovrà rinunciare all’originaria «vocazione maggioritaria» per cercare alleati e allestire una coalizione: da qui l’idea del rilancio del modello-Milano. Lo schema è antico e semplice: una lista Pd, una cattolica di centro e una di «sinistra di governo», molto caratterizzata dalla presenza di sindaci legati all’esperienza del cosiddetto «movimento arancione». Giuliano Pisapia sarebbe pronto a capeggiarla e Massimo Zedda a sostenerla. L’interrogativo – non da poco – riguarda Laura Boldrini, presidente della Camera, figura assai rappresentativa nel mondo della nuova sinistra ma ancora dubbiosa e indecisa”.