di Angelo Gerosa.
Il dibattito sulla legge elettorale, rimandato per l’ennesima volta a settembre, pare essere sempre più orientato su un modello proporzionale e, quindi, sulla formazione della maggioranza di governo all’interno del Parlamento.
Sarà pertanto compito dei futuri gruppi parlamentari stringere le necessarie alleanze politiche.
Si tratta di una prospettiva condivisa dai rispettivi elettorati ?
I sondaggi recentemente svolti da IPR marketing e da Pagnoncelli, nel tentare di dare risponda a questa importante domanda, forniscono risultati molto interessanti.
Il 62% dell’elettorato PD condividerebbe una alleanza di governo con la sinistra. Ma è parere unanime dei sondaggisti che, con un sistema proporzionale, una maggioranza PD + Sinistra (purtroppo) non avrebbe la maggioranza in parlamento. La maggioranza forse si potrebbe raggiungere con Forza Italia, ma questa ipotesi viene osteggiata dalla stragrande maggioranza dell’elettorato PD (85% per l’esattezza).
In casa 5 Stelle le alleanze sono ancora più impopolari, con il 91% dell’elettorato contrario ad una alleanza con il PD, ed il 96% dell’elettorato contrario ad una alleanza con Forza Italia.
Pure tra gli elettori del centrodestra le ipotesi di alleanze godono di scarsa popolarità con il 72% di contrari ad una alleanza con il M5S ed il 91% di contrari ad allearsi con il PD.
In conclusione si sta discutendo di una legge elettorale proporzionale, tra partiti la cui base elettorale è nettamente contraria a qualsiasi alleanza foriera di maggioranza parlamentare.
In altre parole, a prescindere dal risultato delle prossime elezioni politiche, i leader che scenderanno a patti con gli avversari perderanno la fiducia del proprio elettorato. E quindi saranno impossibilitati a farlo. E quindi si tornerà al via. Esattamente come nel gioco dell’oca.
Il significato di questo spettacolo politico francamente sfugge, soprattutto in un paese in cui sempre più cittadini stanno progressivamente perdendo la fiducia nella democrazia.