Redazione – Renzo Baricelli – 30 gennaio 2023
A volte sentiamo parole gravi che proprio non si può restare indifferenti e diventa necessario esprimere un netto dissenso.
In questi ultimi giorni ho ascoltato Pierferdinando Casini, senatore, ha detto che “lo Stato non può accettare ricatti” .
Questa affermazione è stata fatta in riferimento alla detenzione in 41 bis di Alfredo Cospito e il contesto (una trasmissione Tv) e il modo in cui è stata detta significava un no al trasferimento di Cospito in un altro carcere dove fosse possibile una adeguata assistenza sanitaria.
Le proteste in Italia e in altri paesi, non possono diventare un alibi per non dare una soluzione al problema.
Correggere un errore compiuto da rappresentanti dello Stato ai danni di questo detenuto significa sottostare a un ricatto? Oppure lo Stato si dimostrerebbe capace di correggere i suoi errori e quindi non debole ma forte!
La Costituzione Italiana esclude assolutamente che il carcere diventi tortura o condizione contraria ai diritti umani. Lo stato Italiano, purtroppo, si dimentica spesso di questo suo dovere.
Molte persone ragionano come Matteo Salvini “mettere in cella e buttar via la chiave”.
Ma la situazione carceraria è uno dei parametri decisivi per valutare la civiltà di una Nazione.
Tenere alta l’attenzione della opinione pubblica sulla situazione carceraria in Italia, significa costruire tra i cittadini una cultura dello Stato di Diritto PER TUTTE le persone che lo abitano.
E non è uno Stato di Diritto se non tutela e difende i diritti delle minoranze.
Le colpe dello Stato e dei suoi governanti (a volte) sono più pericolose per la tenuta democratica della società che le colpe dei suoi cittadini.