Italia: la politica del “vaffa…” alla resa dei conti

Chi è pronto a dar credito a una forza politica che ha fatto del “vaffa…” il proprio manifesto culturale, è pronto a tutto. A prestare fede a inconsistenti teorie complottistiche quanto ad appoggiare referendum vietati dalla Costituzione come sarebbero quelli sulla moneta unica e sulla permanenza dell’Italia nella Nato. Ad accettare che Beppe Grillo imponga agli eletti di firmare una mostruosità giuridica come il contratto che prevede penali da 150mila a 250mila euro per eventuali “danni d’immagine” inflitti al Movimento, senza che lui stesso si autointesti quello, enorme, provocato dalle sue scorribande in Europa da Farage a Verhostafdt a Farage passando attraverso il solito sondaggio farlocco. Fino all’idea di tassare gli eletti per mantenere in vita la famosa piattaforma Rousseau “donata” da Davide Casaleggio al Movimento 5 Stelle.

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