Il fatto di essere favorevole alla campagna in corso per una maggiore copertura vaccinale, non mi impedisce di ascoltare le ragioni di chi esprime dubbi, e la vicenda di Dario Miedico credo meriti attenzione.
Per chi ha militato a sinistra è quasi impossibile non aver conosciuto Dario, in quanto è uno dei più vivaci ed instancabili animatori di Medicina Democratica, dalla sua costituzione avvenuta nel 1976.
Ed è proprio all’ultimo congresso dell’associazione, tenuto a Milano nel gennaio di quest’anno, che Dario ha raccontato una storia che ha dell’incredibile: “pochi mesi dopo aver ricevuto da parte dell’Ordine dei Medici di Milano la medaglia per il raggiungimento dei 50 anni di “onorato servizio” mi è stato recapitato l’invito a comparire dinanzi al presidente dell’ordine, per chiarimenti riguardo le mie posizioni in merito alla vaccinazione, ed a ruota la comunicazione dell’avvio del procedimento disciplinare. In realtà è da ben quarant’anni che critico le modalità e la quantità di vaccini che vengono imposti a bimbi in tenerissima età. L’ho fatto in centinaia di conferenze, dibattiti, articoli e pure in tante perizie, svolte quale Consulente Tecnico del Tribunale, e riconosciute in successive sentenze. Ma curiosamente questo processo scaturisce solo ora che l’OMS ha nominato l’Italia capofila delle politiche vaccinali di oltre 40 paesi al mondo. Il problema è che questo ruolo, anziché essere stato affidato ad uno degli innumerevoli paesi in cui effettivamente denutrizione, inquinamento, povertà, mancanza di farmaci, carestie, guerre, creano condizioni ottimali per lo sviluppo epidemico di patologie infettive, è stato affidato all’Italia, ove i livelli di igiene, salute, coperture vaccinali e immediata disponibilità di farmaci e cure sono quelli che ben conosciamo. Ma ancora più preoccupante è che la metodologia assunta per essere d’esempio al resto del mondo non si fonda su strumenti di informazione e convinzione ma su metodi coercitivi”.
Alcuni mesi dopo Miedico è stato radiato dall’Ordine dei Medici, ed il Presidente di Medicina Democratica, Piergiorgio Duca, ha espresso la solidarietà dell’associazione sottolineando come, la sua posizione critica sulle modalità di somministrazione dei vaccini in Italia, sia stata considerata una colpa maggiore rispetto a quella del Dottor Pier Paolo Brega Massone, non radiato e neppure sospeso, nonostante la condanna in appello all’ergastolo per omicidio a causa di pratiche mediche finalizzate al solo profitto presso la ex Clinica Santa Rita!
Più stringato il commento di Dario: “una condanna che, non avendo io causato danno ad alcun paziente, ed essendo basata solamente sulle mie convinzioni, riporta alla mente i roghi dell’inquisizione”.