® In un Paese dove per dire Si bisogna votare No e viceversa, hanno buon gioco i manipolatori della verità. Siamo il popolo che ritiene che sotto sotto ci sia sempre qualcosa. Noi interpretiamo tutto a prescindere, come diceva Totò.
Non dobbiamo meravigliarci se i rappresentanti del popolo, fanno della convenienza la loro esistenza. Una sconfitta diventa una mancata vittoria, un vistoso aumento delle tasse viene presentato come un adeguamento, una sentenza articolata contro un avversario diventa una condanna a vita, viceversa se subiscono una condanna di forte rilevanza politica oltre che giuridica, ecco che scatta il si però e via subito a presentarla come assoluzione, con buona pace di fideisti incalliti e di psuedo intellettuali presi a servizio. Utilizziamo l’idioma ad ore, come le collaboratrici domestiche.
Per la serie: “L’italiano, una lingua parlata da doppiatori“. (E.F.)