Italia. Campo Progressita: un buon inizio

Sabato 11 marzo si è tenuta a Roma l’assemblea di Campo Progressista (clicca per vedere la presentazione dell’evento). L’avvenimento ha attirato grande attenzione come testimonia anche questa riflessione satirico-poetica scritta da Sonia Cremascoli per il nostro giornale.

Al milanese Emilio Ballare, che ha seguito la manifestazione romana, abbiamo chiesto un commento.

L’iniziativa di presentazione di Campo Progressista tenutasi sabato scorso al Teatro Brancaccio di Roma è andata molto bene.

Notevole la partecipazione e prezioso il discorso svolto da Giuliano Pisapia che ha rimosso ogni margine di ambiguità: Campo Progressista non è un partito che si struttura da subito alla ricerca di visibilità e posti ma uno strumento di partecipazione per ricostruire il centrosinistra in discontinuità politica, culturale e programmatica con gli ultimi anni.

La sfida è lanciata ed è chiara. Sarà il Pd a dover decidere se è in grado di partecipare a questo percorso facendosi carico di una rottura con il passato anche recente ed innovando cultura e politica di governo.

Il discorso di Pisapia e gli altri contributi di apertura hanno affrontato alcuni fondamentali nodi programmatici dando spazio a competenze ed a esperienze territoriali che hanno affrontato temi dal diritto al reddito alla ricerca, dalla lotta al caporalato alle esperienze aggregative di periferia. Manca ancora un panorama completo (e non potrebbe essere altrimenti essendo solo all’inizio di un lungo percorso) ma si evidenzia un punto di vista chiarissimo ed inflessibile sui valori e sui principi.

Il nervosismo di Matteo Renzi ha trovato sfogo nella velina passata ai giornali il giorno dopo dove viene ipotizzata l’assurda idea di candidature da offrire a singoli esponenti (Pisapia, Boldrini…) nelle liste del PD. Questa provocazione dimostra che campo Progressista  sta lavorando nella direzione giusta creando difficoltà a chi intende proseguire sulla strada del passato.

La parola ora passa alle officine delle idee lanciate da Giuliano Pisapia e che saranno aperte a tutti e tutte coloro che perseguono l’obbiettivo di ricostruire il campo del centrosinistra comunque oggi collocati. Ed a questo proposito pare doveroso auspicare che nessuno a sinistra scelga la via dell’isolamento vivendo Pisapia, come un competitore e non come una risorsa che può contribuire a costruire un quadro politico più avanzato per il Paese.

Emilio Ballarè.