Si definiscono comunisti, o socialisti del XXI secolo, o sovranisti di sinistra ma sono conosciuti come “rossobruni”.
Sono una schiera di politici, intellettuali e giornalisti con un lungo passato nelle file della sinistra anche estrema (Fausto Sorini, Bruno Steri, Wladimiro Giacchè, Diego Fusaro, Giulietto Chiesa, Fulvio Grimaldi i più noti) che si oppongono al neo liberismo imperante sbandierando i temi della sovranità nazionale, della difesa del lavoro italiano e propugnando un fronte anticapitalista ed antieuro con la destra populista.
Ragionamenti spesso accompagnati da prese di posizione contro l’immigrazione, considerata uno strumento per svalorizzare il lavoro italiano ed aizzare la guerra tra poveri (aiutiamoli a fare la rivoluzione a casa loro), dalla denuncia “dell’industria dell’accoglienza” in connubio con il grande capitale e da propositi di riscatto della patria italiana.
Scorrendo gli articoli postati su face book dai “rossobruni” e dagli organi on line che li fiancheggiano (Marx 21, Socialismo 2000 ecc.) ci si imbatte in autentiche perle quali l’attacco alla magistratura “eterodiretta” contro Salvini, all’ONU che osa parlare di xenofobia italiana e l’esaltazione dei provvedimenti economici contenuti nel contratto di governo giallo-verde, il tutto ovviamente condito da un generoso recupero (rivisto e corretto) dei sacri testi di Marx, Lenin e Gramsci.
Sovranità, nazione, patria, popolo, difesa del lavoro italiano: una narrazione che pare voler sorpassare i concetti di fascismo ed antifascismo.
A scaldare gli animi dei “rossobruni” in questi giorni vi è stata la nascita di “Patria e Costituzione” del deputato e capogruppo in Campidoglio di Sinistra Italiana Stefano Fassina, Associazione che oltre a rilanciare i temi a loro cari (compresa la critica ai cosiddetti “sinistrati anti-italiani”) si è guadagnato il caloroso saluto del piccolo partito che ha ereditato il glorioso simbolo del PCI (https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/2018/09/10/patria-e-costituzione-uniniziativa-da-non-perdere-di-vista). Mica poco per chi sogna il debutto sulla scena elettorale!