Inps: le pensioni dei manager le pagano operai e precari

immagine tratta da l’Espresso

Le pensioni dei manager le pagano operai e precari: come stanno davvero le casse dell’Inps

La situazione della previdenza italiana non è drammatica come la dipingono alcuni, almeno per il momento. Ma ci sono categorie che vivono sulle spalle di altre. Vi raccontiamo quali sono e quanto finiscono per costare ai giovani

DI GLORIA RIVA

Dopo anni di conti sul filo, nel 2017 il patrimonio dell’Inps è sceso sotto zero, a meno 7,9 miliardi. I soldi sono finiti e così, nella legge finanziaria, spunta il maquillage per riportare i conti in territorio positivo e poter continuare a garantire grasse pensioni a chi, durante la carriera, ha versato pochissimo e compromesso sempre più il futuro delle giovani generazioni.

Il sistema delle pensioni è in equilibrio o no? Da un lato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, assicura che «il sistema previdenziale italiano è sostenibile nel lungo periodo ed è in equilibrio». Dall’altro c’è la Commissione Europea che presenta un rapporto sulla sostenibilità dell’Inps da far tremare le vene e i polsi. I risultati del dossier di Bruxelles sono terrificanti: dice che l’Italia è il paese messo peggio (insieme all’Austria) e che ogni anno la spesa per le pensioni pubbliche supera i contributi versati di ben 88 miliardi di euro. Se fosse vero, l’Italia sarebbe in default già da un pezzo. Fortunatamente si tratta solo di un colossale equivoco, che lo scorso 26 novembre il Corriere della Sera prende per vero: il giornale lancia l’allarme pensioni, praticamente intonando il de profundis per l’Inps e per l’Italia intera. L’Espresso, che si è andato a leggere i bilanci dell’Inps, vi racconta qual è effettivamente lo stato di salute della previdenza italiana.

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fonte: L’Espresso