Vito Carchia ci scrive: “C’era lei dietro la mimosa diventata il simbolo della festa delle donne: “Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne” suggerì a Luigi Longo in un lontano 8 marzo. Teresa Mattei è morta oggi all’età di 92 anni a Lari, in provincia di Pisa dove viveva con la sorella Ida. E’ stata la più giovane eletta nell’Assemblea Costituente, la chiamavano “la ragazza di Montecitorio”. Era nata a Genova ed era l’ultima donna rimasta in vita fra le 21 che avevano partecipato alla stesura della Costituzione. Pensiero libero, donna indipendente. “La cosa più importante della nostra vita -disse una volta – è scegliere da che parte stare”. Nel 1938 venne espulsa da tutte le scuole del Regno per aver rifiutato di assistere alle lezioni in difesa della razza. Nel 1955 fu “cacciata” dal PCI perchè contraria allo stalinismo e alla linea togliattiana. Laureata in filosofia a Firenze, era stata partigiana con il nome di battaglia “Chicchi”, molto attiva nella Resistenza e nella lotta di Liberazione, faceva parte dei Gap e, partecipò anche ad attentati in quegli anni difficili (fornì per esempio,come lei stessa confessò in un’intervista al Corriere della Sera, informazioni sulle abitudini di Giovanni Gentile, poi assassinato a Firenze). Sorella di un martire della Resistenza, fu seviziata dalle Ss, le gesta del suo gruppo partigiano sono state raccontate al cinema da Roberto Rossellini in un episodio di “Paisà”. E’ stata candidata per il Pci all’Assemblea Costituente, nella quale aveva il ruolo di segretaria dell’ufficio di presidenza. “Era una donna di grande intelligenza e di vitalità, infaticabile – la ricorda Patrizia Pacini che per l’Altreconomia ha firmato il libro “La Costituente, storia di Teresa Mattei” – era in prima fila a battersi per i diritti delle donne, per l’uguaglianza dei cittadini, ha lavorato alla stesura dell’articolo 3, cardine della nostra Costituzione”.