Margaret Thatcher è scomparsa; figura indubbiamente notevole, la discussione non poteva mancare sul significato della sua esperienza di governo. Attaccò a testa bassa e brutalmente i minatori britannici, che resistevano alla chiusura di miniere che non reggevano la concorrenza del carbone australiano e d’altra provenienza non europea. Vinse, distrusse il sindacato minatori, indebolì terribilmente Trade Unions e Labour Party, inoltre spostò quest’ultimo su posizioni moderate semiliberiste, insomma aprì la strada a Tony Blair.
Fece la guerra all’Argentina dei generali, che avevano occupato le vicine isole Falkland, di cui la Gran Bretagna si era impadronita, scacciandone la popolazione argentina, all’inizio dell’Ottocento. Vinse. Alleata stretta di Reagan, contribuì decisamente a quella massa d’urto politica che porterà negli anni ottanta alle prime grandi liberalizzazioni finanziarie su scala planetaria, prima tappa decisiva di quel processo di globalizzazione liberista alla fine sboccata nell’attuale crisi sistemica dell’Occidente. Vinse quindi anche su questo più complicato terreno. Si tratta certo, perciò, di un personaggio che ha fatto storia. Molti governi della periferia capitalistica e le loro oligarchie la celebra certo perché la globalizzazione liberista è stata tra i fattori della crescita rapidissima, a furia di “delocalizzazioni” degli investimenti occidentali, di Cina, Indonesia, India, Brasile, Messico, Sudafrica, Nigeria, Russia, sud-est asiatico nel suo complesso, più recentemente di tutta l’America latina e di quasi tutta l’Africa; inoltre tra i fattori della crescita rapidissima dei redditi delle classi ricche e proprietarie.
I popoli della periferia capitalistica la ricorderanno però pure, a volte soprattutto, per le centinaia di milioni di bimbi morti di inedia o di malattie facilmente curabili (ancora oggi sono 9 milioni l’anno, di bimbi di meno di cinque anni di età, stando all’Unicef), inoltre la ricorderanno per le guerre etniche tra popolazioni africane in preda alla fame, alle malattie, alla crisi climatica, alla crisi idrica. I popoli d’Europa, a loro volta, la ricorderanno per gli attacchi distruttivi dei governi, da ella inaugurati, a danno di sistemi di welfare, salari, diritti dei lavoratori, tenore di vita popolare, insomma di centocinquant’anni di conquiste, spesso faticosissime, della lotta di classe del mondo del lavoro.
Margaret Thatcher fu ammiratrice e cara amica del dittatore assassino del Cile Pinochet. All’inizio del Novecento il liberismo e poi la prima guerra mondiale furono ciò che aprirà la strada in quasi tutta Europa al fascismo. Attraverso ella troviamo invece una sintesi contestuale di tutto quanto: il liberismo, la guerra, il fascismo. Quest’ultimo in Cile, a suo tempo, date le condizioni dell’America latina, nella sua forma pura, concentrata. In Gran Bretagna e poi in Europa occidentale, con la copertura invece, ormai logora, ormai estenuata, della democrazia parlamentare.
Luigi Vinci