Il voto all’estero: un errore? Articolo in 5 puntate – 2. Puntata

Il voto all’estero: un errore? Luoghi comuni ed esclusioni vere – Articolo in 5 puntate – 2.Puntata
Si dice che è assurdo che voti gente che vive all’estero da anni, se non da generazioni, che non sa nulla dell’Italia, che magari non parla neppure italiano. Ci si dimentica che gli elettori all’estero sono cittadini che hanno comunque diritto di voto. Si può certo mettere in discussione il tenace attaccamento dello Stato italiano al principio della cittadinanza per discendenza, soprattutto in quanto discrimina chi invece in Italia ci è nato, anche se da genitori stranieri. Ma il voto a un cittadino non si può negare, dovunque risieda.
Si dice che è ingiusto che voti gente che non paga le tasse in Italia. Ci si dimentica che il principio del suffragio universale sussiste ormai da parecchi decenni in tutte le democrazie – proprio perché democrazie. Il voto è indipendente dalle tasse pagate. Hanno diritto di voto gli analfabeti, i nullatenenti, gli assistiti. E i residenti all’estero – proprio perché cittadini.