Il No cresce: niente baratto tra governo e Costituzione

Il No cresce. Niente baratto tra governo e Costituzione

Massimo Villone – EDIZIONE DEL 12.09.2020 – PUBBLICATO 11.9.2020

Il No cresce, rapidamente. Aumentano le voci contrarie al ritaglio del parlamento, come Saviano su La Stampa (10 settembre) con una intervista duramente critica.

Si rafforza la sensazione che il referendum sia diventato contendibile. Secondo un’opinione, perché cresce a destra la convinzione che la vittoria del No – in specie se insieme a una sconfitta delle forze di maggioranza nel voto regionale e locale – sarebbe per il governo una spallata insostenibile.

Certo, si consolida nei soggetti politici la consapevolezza che il taglio dei parlamentari è una bandiera – populistica e demagogica – solo per il M5S, che infatti la difende con le unghie e con i denti. Degli altri, nessuno è davvero in campo.

Zingaretti in direzione Pd ha difeso un accordo già disatteso dall’altro contraente. Ma sa bene che una parte significativa del gruppo dirigente e dei militanti non lo segue sulla via del Sì, e non lo seguirà.

Ribadiamo ancora che il No referendario è contro una cattiva riforma e per la Costituzione, non contro Palazzo Chigi. Nel caso, l’errore è stato fatto da chi ha reso il taglio una condizione per la nascita e la permanenza in carica del governo.

Qui può nascere nelle opposizioni l’interesse a usare il referendum per attaccare l’esecutivo. Per noi, pesa invece il peccato originale di aver consentito il baratto tra la Costituzione e un governo. Beni incomparabili.

La riforma va respinta perché è priva di validi argomenti, prospetta vantaggi ipotetici, provoca danni certi. Il risparmio – motivazione in sé miserabile – è ormai ridicolizzato. Le comparazioni con altri paesi sono false e fuorvianti.

L’aumento dell’efficienza è smentito quotidianamente dalla constatazione che il parlamento non funziona – in aula e nelle commissioni – quando la maggioranza litiga. Litigano oggi in molti, litigherebbero domani in pochi. Mentre è certificato il danno alla rappresentanza, in specie per regioni piccole e medie e le forze politiche minori.

A parte il M5S, tutti sanno – e ammettono – che si tratta di una cattiva riforma…per continuare a leggere cliccare: https://ilmanifesto.it/il-no-cresce-niente-baratto-tra-governo-e-costituzione/#disqus_thread