Culpa in educando: nell’estate del 2002, durante una gita organizzata dall’Oratorio, sull’alzaia del Naviglio Grande, a Robecco, le biciclette di Daniel (13 anni) e Miranda (pensionata) si sono toccate (scontro che, tra l’altro, per la famiglia del ragazzo è tutto da provare) facendo cadere in acqua e, dopo un anno di coma, morire la povera donna.
Legittima la richiesta di risarcimento danni della famiglia della donna. Parte della cui cifra (250 mila euro) vengono chiamati a pagarla i genitori del ragazzo.
Ma, forse ha delle buone ragioni il padre del ragazzo, quando, disperato, dice: «La giustizia italiana sta portando alla rovina la nostra famiglia, per pagare perderemo la nostra casa. Non siamo delinquenti, siamo persone oneste. E’ una vergogna. Avevamo affidato nostro figlio a un’istituzione, con lui c’erano persone che avrebbero dovuto prendersene cura. E’ a loro che si deve chiedere conto, non a noi»
Lorenzo Pozzati, Milano
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_giugno_4/pista-ciclabile-risarcimento-vittima-naviglio-grande-2221487120128.shtml