mio commento: il clientelismo nel nostro paese è una piaga vergognosa. Mario Piromallo
Miliardi di euro da spendere nel giro di tre anni per ammodernare i 15 hub portuali del paese. È su questo tesoro che si sono scatenati gli appetiti delle solite imprese legate al super manager delle Infrastrutture finito agli arresti per corruzione. Affari su cui vogliono fare chiarezza gli investigatori, come nel caso della piastra logistica di Taranto o del maxi appalto per Civitavecchia, dove tra l’altro il ministero dell’Economia ha denunciato l’esistenza di una scandalosa parentopoli
di DANIELE AUTIERI e FABIO TONACCI
Affari miliardari da Genova a Salerno
ROMA – La geografia degli affari riscritta dalla cricca delle grandi opere va ben oltre la terraferma. Il ricco bottino su cui mettere le mani si chiama business del mare: 10,2 miliardi di euro di investimenti secondo il programma 2013-2015 delle infrastrutture strategiche (mentre quelli del piano 2014-2016 sulle strutture portuali sono quasi 6), divisi tra 15 hub portuali. Da Taranto a Venezia, da Civitavecchia a Genova, da Salerno a Gioia Tauro, 82 maxi-appalti (nella tabella qui sotto i principali) assegnati sotto la supervisione del grande mandarino del ministero delle Infrastrutture, Ercole Incalza, attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione.
fonte: La Repubblica
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