mio commento: effettivamente, a quanto pare, le 80 euro riservate a una parte degli italiani non sono finiti anche nelle case dei pensionati. Questo e un ulteriore “errore” tra i molti commessi dalla maggioranza. Il governo si è scordato dei Pensionati. Si, ma anche dei giovani disoccupati, dei meno giovani che hanno perso il lavoro e sono stati omessi da un qualsiasi provvedimento. Non dimentichiamoci anche degli esodati (azzerati dalla riforma Fornero). Gli ammortizzatori Sociali (definizione che ricorda le sospensioni di un autoveicolo, secondo me, poco brillante) non sono per tutti. Questo, non è certamente un bel messaggio per i cittadini. Infattì si può leggere come una conferma che la recessione è ancora saldamente in atto e le politiche di austerity, finora attuate, non hanno pagato e quindi così continuando la profonda crisi che attraversiamo non potrà essere risolta. Mario Piromallo
L’incontro con Poletti . “Estendete anche a noi gli 80 euro”. Disponibilità del ministro a lavorare su reddito, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza.
Per ora gli impegni sono solo verbali, ma c’è da registrare che finalmente si è rotto il ghiaccio tra i pensionati e il governo Renzi. Ieri, dopo mesi di richieste di incontro e ben «un milione di cartoline mandate dalle sedi sindacali di tutta Italia», il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ricevuto in Via Veneto le delegazioni di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, guidate dai tre segretari generali Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.
I rapporti hanno cominciato a essere tesi quando i famosi 80 euro sono stati riservati soltanto ai lavoratori dipendenti, relegando tra gli esclusi anche gli over 65. Ieri sul tema il ministro è stato piuttosto vago, ribadendo che «Renzi onorerà l’impegno preso» (estendere gli 80 euro anche alle pensioni, ndr), ma non ha chiarito se potrà essere già fatto nella prossima legge di Stabilità (che in autunno stanzia i soldi per il 2015).
Più positivo l’impegno preso da Poletti sulla possibilità di lavorare insieme ai sindacati su cinque aree chiave, su cui si concentrano le principali richieste: reddito, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza. «Il governo si ricordi di noi», hanno detto i tre sindacati salutando il ministro.
fonte: il Manifesto
http://ilmanifesto.info/i-pensionati-al-governo-si-ricordi-di-noi/