NOSTRO SERVIZIO. Per molti anni il consenso dei diversi partiti politici si è mantenuto costante nel tempo. Ora l’andare su e giù delle intenzioni di voto è tale da ricordare le montagne russe.
Gli studenti di statistica che curano il sito BiDiMedia hanno ricostruito le medie mensili dei sondaggi degli ultimi 4 anni con risultati veramente sorprendenti.
Il PD è oscillato dal 23,6 % (maggio 2013) al 41,4 % (luglio 2014) ed ora è stimata al 37,3.
Forza Italia è precipitata dal 29% del gennaio 2011 al 13 attuale.
Il M5S dal 2% del gennaio 2011 è balzato al 27,4 del marzo 2013 per poi scendere all’attuale 19.
La Lega dal 4% del febbraio 2014 è salita all’attuale 14.
SEL dal 8% del febbraio 2011 è scesa al 2,3 del luglio 2014 per poi risalire all’attuale 4,1.
Il Nuovo Centro Destra dal 5,7 del dicembre 2013 è sceso all’attuale 3.
Fratelli d’Italia dal 1 del gennaio 2013 è salito al 3,5 di oggi.
Variazioni enormi: chi dichiara l’intenzione di voto sempre per lo stesso partito è una minoranza.
Prova ne è che un 1 elettore su 4 è passato a Grillo (per poi in parte ritornare all’ovile); 1 su 6 ha abbandonato Berlusconi, 1 su 6 si è avvicinato a Renzi, 1 su 10 si è lasciato conquistare da Salvini ecc.
Non esistano più “zoccoli duri” e posizionamenti di bandiera. Il voto (o l’intenzione di voto) è diventato una espressione svincolata da schieramenti predefiniti.
Si sceglie di volta in volta in base a programmi, slogan o, più semplicemente, alla popolarità dei leader in campo.
Angelo Gerosa