Gruppi parlamentari “a sinistra” senza Civati

Civati non crede nell’operazione “gruppi parlamentari” e si muove più fuori che dentro il palazzo. Può contare, per ora, su 5000 aderenti a Possibile, 200 comitati e sulle 300mila firme raccolte negli ultimi mesi per i referendum contro le riforme di Renzi (ne servivano almeno 500mila). A Napoli è atteso un migliaio di militanti, per una convention “che assomiglierà molto più a una riunione di partito che ad una Leopolda…”. Tra lui e Vendola, dopo anni di feeling, qualcosa si è rotto. Presentando la sua candidatura alle primarie 2013, Civati si lanciò in un grido: “Nichi, fratello mio, dove ti abbiamo lasciato?”. E ora ironizza su quella sua frase di due anni fa: “Caro Nichi, ora sinceramente e con dispiacere non capisco dove tu stia andando…”. A dividere i due gruppi, non c’è solo il tema dei rapporti col Pd a livello locale, con Civati deciso a non fare alleanze, a partire da Bologna dove intende far male al Pd. “Non si può fare opposizione a Roma e collateralismo a Milano”, spiega ad Huffpost. C’è anche una questione di cultura politica (“Noi non saremo mai una sinistra radicale”, ribadisce il deputato di Monza), una gerarchia dei temi (Sel e Fassina sono decisamente più laburisti e vicini al sindacato, Civati più liberal) e sullo sfondo il nodo della leadership. Chi sarà il candidato premier anti-Renzi? E’ questo, al fondo, uno dei temi più divisivi: Civati non intende rinunciare alla leadership conquistata sul campo con i 500mila voti alle primarie del 2013. Ma gli altri non hanno alcuna intenzione di lasciargli questa posizione. Resta dunque aperta la sfida per uno spazio politico che, dice Civati, “è almeno del 20% degli elettori: attualmente la metà vota M5s e l’altra metà sta a casa. Noi dobbiamo recuperarli”. Nei piani di Civati, sempre entro questo caldissimo novembre, c’è la creazione di un gruppo con i suoi 3 deputati (Pastorino, Brignone e Maestri) e con alcuni ex grillini di Alternativa libera. Si parla di Massimo Artini, Tancredi Turco e Marco Baldassarre. L’obiettivo è arrivare a quota 10, per dar vita a una sottocomponente del Misto. Tra gli ex M5s c’è curiosità, qualcuno di loro sarà a Napoli al battesimo di Possibile. Ma la discussione suo nuovo gruppo è ancora aperta.

clicca quì per leggere tutto l’articolo