Grecia: più ottimismo sull’accordo, ma servirà un altro Eurogruppo
La giornata partita sotto i migliori auspici ha infiammato i mercati, ma in serata è arrivata la frenata di Lagarde (Fmi): “C’è ancora moltissimo da fare”. Le proposte di Tsipras però sono giudicate una “buona base” dai creditori internazionali. Tra le altre, il blocco dei prepensionamenti dal 2016 e una sovrattassa per i redditi sopra i 30 mila euro. Le prossime 48 ore decisive
MILANO – L’ottimismo sul raggiungimento di un’intesa tra la Grecia e i creditori internazionali resta, ma sui tempi e sui dettagli c’è ancora da lavorare. Ora si punta a un’intesa in pochissimi giorni. “Dobbiamo trovare un accordo questa settimana semplicemente perché non abbiamo i tempi supplementari”, ha detto il presidente della Commissione Jean Claude Juncker al termine della riunione a tarda sera. Domani (mercoledì) sera si riunirà quindi un altro Eurogruppo e giovedì i leader dovrebbero mettere il sigillo finale nel summit Ue. Ma nonostante un altro rinvio, i mercati non si scoraggiano e chiudono positivi, e le banche greche ottengono una nuova iniezione di liquidità dalla Bce.
La dichiarazione più gelida è arrivata da Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale: “C’è ancora molto, moltissimo da fare”, ha detto lasciando il vertice notturno. Per Angela Merkel “quella presentata da Atene è una buona proposta ma bisogna lavorarci su e ci resta molto poco tempo”. Il presidente francese François Hollande ha spiegato che due ministri greci resteranno a Bruxelles per limare le misure e lavorare alle proposte alternative al taglio delle pensioni minime che Tsipras non vuole toccare. Tutto questo entro le prossime 48 ore. Anche Alexis Tsipras vuole vedere altre aperture da parte dei creditori. “La palla è ora nel campo della leadership europea”, ha detto al termine dell’Eurosummit.
Laconico Matteo Renzi, che ha rinunciato alla conferenza stampa: “Si sta lavorando”.
Del resto Atene ha inviato le nuove proposte “molto, molto tardi” ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. E’ per questo che le istituzioni non hanno potuto valutarle, e i ministri da lui presieduti non hanno potuto dire la loro per preparare l’Eurosummit, come prevedeva il programma. L’Eurogruppo si è quindi confrontato solo un paio d’ore, per poi darsi appuntamento nuovamente a mercoledì sera.
La giornata era iniziata sotto i migliori auspici, con il commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici, a inaugurare quelle che sembravano ore decisive risolvere la crisi greca: “Le sorti della Grecia e dell’euro si giocheranno, in buona parte, oggi”, ha detto a colloquio con Europe 1.L’aspettativa resta alta anche sui mercati, che continuano a scommettere su un’intesa e trattano in rialzo anche dopo la conferenza stampa di Bruxelles con il rinvio dell’intesa.
Con l’avanzare del giorno e l’arrivo dei ministri finanziari a Bruxelles per l’Eurogruppo, d’altra parte, emergeva chiaramente che i tempi si sarebbero potuti dilatare. “Sono stati compiuti progressi nei gironi scorsi”, ha riconosciuto il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, accogliendo il premier greco Alexis Tsipras a Bruxelles, “ma ancora non ci siamo. Non so se arriveremo ad un accordo oggi”, ha aggiunto con un sorriso ambiguo. Più tardi, arrivando al palazzo Justus Lipsius dopo la riunione dell’Eurogruppo, Juncker ha specificato: “Ritengo avremo un accordo entro questa settimana, anche se non sarà facile”. Il primo ministro ellenico, dal canto suo, ha rimarcato la sua posizione: “Cerchiamo una soluzione finanziariamente sostenibile, ma no agli aumenti irrazionali dell’Iva e salvaguardia di pensioni e stipendi”.
Anche Angela Merkel si era comunque iscritta nel partito degli ottimisti, ma con calma: “Ci sono ancora molti giorni nella settimana, in cui possono essere prese decisioni”. Toni simili per i responsabili delle Finanze che hanno raggiunto l’Eurogruppo. Dall’irlandese Noonan allo spagnolo De Guindos, passando per il tedesco Schaeuble e il finlandese Stubb, per arrivare al presidente Dijsselbloem: tutti hanno sottolineato la necessità di una nuova riunione prima del vertice Ue del 25 e 26 giugno. Schaeuble, in particolare, ha raffreddato gli entusiasmi: “Non ci sono novità, siamo fermi a giovedì scorso, senza una proposta concreta non possiamo preparare la riunione dell’Eurosummit, si potrà fare poco oggi”.
LA PROPOSTA GRECA. Sul piatto, Atene ha messo misure fiscali permanenti per il 2% del Prodotto interno lordo (per i tecnici del Brussels Group dovevano essere al 2,5% del Pil, ma c’è spazio per recuperare risorse altrove) per complessivi 7,5 miliardi di euro. Tsipras ha aperto anche sulle pensioni prevedendo il blocco dei prepensionamenti dal 2016 (e un successivo innalzamento dell’età della pensione) per un risparmio complessivo pari all’1,4% del pil entro la fine dell’anno prossimo (a quanto pare più di quanto chiedessero gli stessi creditori). Poi ha annunciato una sovrattassa di solidarietà per chi ha un reddito superiore a 30 mila euro l’anno e per le società con utili oltre i 500 mila euro. Inoltre la spesa militare verrebbe ridotta di 200 milioni di euro nel 2016. Infine la tagliola ‘automatica’ alle spese se queste superano la regola dello ‘zero deficit’. Alcune delle proposte incluse nel piano che Atene ha presentato ai creditori sono state anticipate dal ministro dell’Economia greco, Giorgios Stathakis, alla Bbc: “Nuove tasse sui ricchi e sulle aziende, un aumento dell’Iva su alcuni prodotti ma non sull’elettricità, non ulteriori tagli a pensioni e stipendi pubblici”. Lo stesso Stathakis ha ammesso che non ci sarà un accordo sulla ristrutturazione del debito, nonostante le pressioni di Syriza. Ma ha detto di aspettarsi che i partner la mettano in agenda tra qualche mese. Le prossime 48 ore saranno decisive per verificare quanto concretamente le posizioni si siano avvicinate.
Come notavano gli analisti di Intesa Sanpaolo nel report di apertura della settimana, a questo punto “il piano dovrebbe essere tradotto rapidamente in un programma operativo – tenendo conto delle impellenti scadenze finanziarie -, per poi sperare che la Grecia riesca ad adottare i provvedimenti richiesti”. Le scadenze sono appunto impellenti: a fine mese terminano i quattro mesi di proroga dell’attuale programma di sostegno, stabiliti il 20 febbraio scorso, inoltre Atene deve rimborsare gli 1,6 miliardi che deve al Fmi e che ha deciso di non pagare nelle rate di giugno, per posticiparli tutti alla fine del mese.
All’Eurotower, intanto, si registra un altro passetto in avanti verso Atene: per la terza volta in sei giorni, secondo quanto riporta Bloomberg, la Bce ha deciso di aumentare il programma Ela (Emergency liquidity assistance), ovvero l’offerta di liquidità d’emergenza alle banche greche per il tramite dell’Istituto centrale ellenico. La Bce aveva innalzato il tetto di 1,1 miliardi di euro a 84,1 miliardi di euro il 17 giugno e lo ha ulteriormente alzato di 1,8 miliardi di euro venerdì scorso.
fonte: la Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/2015/06/22/news/grecia_eurogruppo_summit_accordo-117408288/?ref=HRER1-1