di Luigi Vinci.
Ieri, ovviamente, i gazzettieri al servizio di poteri europei e FMI dichiaravano che la BCE, che si sarebbe riunita nel pomeriggio, avrebbe interrotto il versamento di liquidità di sostegno alle banche greche, data la rottura delle trattative tra quei poteri ed FMI da una parte e governo greco dall’altra. Ma quest’oggi la BCE ha deciso, al contrario, di proseguire il versamento di liquidità alle banche greche, nei termini precedenti! E’ un fatto straordinario: è la tendenziale l’esplosione di un contrasto di fondo (di cui già da tempo erano evidente gli indizi) tra i maggiori poteri europei. L’europeismo serio della BCE è entrato infatti apertamente in campo a tentare di evitare che il neoliberismo delinquenziale e idiota delle varie realtà di governo europee non solo affossi la Grecia ma balcanizzi l’intera Europa (in senso assolutamente proprio, con tanto di conflitti etnici). Non è dato prevedere gli sviluppi del fatto, dato che si tratta di capire, e non ci sono in questo momento gli elementi per farlo, se l’azione della BCE sia in grado di proseguire anche a seguito di una vittoria del possibile “no” ai banditi europei nel referendum greco (un “no” che tra l’altro è diventato più possibile di stamani). Ma ciò che la BCE sta dando a intendere è quanto meno questo: che le banche greche non rimarranno a secco, anche perché l’assalto dei risparmiatori ai bancomat si calmerà prima che esse vengano svuotate; e che probabilmente si aprirà una trattativa che, primo, non potrà facilmente chiudersi con l’obbligo per la Grecia di uscire dall’euro, secondo, che la trattativa sarà obbligata a definire una ristrutturazione seria e non socialmente punitiva del debito greco.
Naturalmente, ciò detto, o, meglio, auspicato, ulteriori novità, belle o brutte, sono nel novero delle possibilità. Le crisi sono crisi proprio perché il terreno di gioco cambia in continuità e sorprendentemente.