La formazione di LeU come partito a tutti gli effetti, coeso e unito, europeista e antirazzista, dopo lo stallo degli ultimi mesi, sta procedendo velocemente, nonostante gli ostacoli e le diverse difficoltà. A questo proposito, per parlare della costituzione di una nuova sinistra forte, vincente, che si contrappone a tutto quello che di sinistra non ha più nulla, è stata organizzata ieri 19 ottobre, a Sesto San Giovanni, l’assemblea di LeU Lombardia, nella grande struttura di Spazio Arte. Sono stati ascoltati i pareri dei tanti compagni che militano nella nostra Regione e soprattutto del compagno Pietro Grasso, fondatore di LeU e ricordiamo prima Presidente del Senato e prima ancora famoso e stimato magistrato che ha collaborato con la commissione antimafia con Falcone e Borsellino. Tanti gli interventi che si sono succeduti,quattordici, (tra i quali anche esponenti di Mdp, come Francesco Laforgia, eletto ora senatore nelle liste di LeU, e sostenitore di Grasso), che hanno commentato il Manifesto pubblicato pochi giorni fa da Grasso, dove si definisce la costituzione di Leu come partito a tutti gli effetti. Tra le tante, la proposta iniziale, che è arrivata dal comitato promotore, è stata quella di organizzare un’assemblea nazionale entro un mese dall’incontro di ieri, dove definire bene l’organizzazione del partito. Per quanto riguarda la Lombardia, Milano in questi mesi si è costituita come comitato promotore metropolitano e ha eletto quattro coordinatori, mentre sono già stati costituiti tre gruppi di lavoro già operativi: il gruppo comunicazione, e due gruppi per due importanti iniziative politiche quali: Città metropolitana e Politiche abitative e Europa. Nonostante i problemi sorti tra Mdp e Sinistra Italiana, l’intenzione è quella di andare oltre e il Manifesto di Grasso vuole in primo luogo mettere al centro gli elettori, quindi chi ha dato fiducia a LeU, oltre a tutti i cittadini e a volere superare gli errori del passato. Il Manifesto esprimere anche un orizzonte europeista e si propone di collaborare alla costruzione di un Europa equa, più solida e solidale, con al centro soprattutto l’individuo, che pare essere stato dimenticato. La proposta di merito è comunque quella che tutte le province costruiscano comitati promotori e si riaprano le adesioni a partire dal Manifesto di Grasso, per definire un processo costituente, partendo dallo scioglimento di Mdp e Sinistra Italiana per confluire definitivamente in LeU. L’ambizione è quella di essere una forza politica che abbia un ruolo, che non si divida più, perché Liberi e Uguali è comunque una forza necessaria per il nostro paese, in quanto non esiste ancora una vera opposizione seria, che si contrapponga alle azioni nefande di questo governo. Dopo aver dato parola a tutti i rappresentanti dei territori, Grasso nel suo lungo e sentito intervento, ha ribadito che non ha assolutamente cambiato idea, ovvero che vuole costituire Liberi Uguali.
Ha spiegato Grasso: ” Ho accettato questa sfida politica perché ero in buona fede. Il nostro primo passo dopo le elezioni, doveva essere la formazione di un soggetto politico cosa che a causa di problematiche interne si è arenato. Comunque intendo andare avanti, e ho fatto purtroppo pure delle forzature, una in una prima fase che doveva essere la fondazione di un comitato promotore nazionale, ma fino al 9 luglio non sono riuscito a formare questo comitato. Il 16 luglio, qui a Milano abbiamo dato vita al comitato promotore di Milano, che ringrazio per l’impegno e la passione. Poi il 12 ottobre ho fatto un’altra forzatura con la pubblicazione del Manifesto. Avendo preso un impegno cerco di portarlo avanti fino in fondo e spero che questa sia l’ultima forzatura. E’ il territorio che ora deve prendere in mano la situazione. Questo Manifesto vuole essere la base, un modo di lanciare una pietra nello stagno, per evitare quella che è stata definita dagli altri partiti un’ eutanasia assistita. Forse rischio di diventare scomodo per queste mie fughe in avanti, perché ho il mio sogno di diventare Liberi Uguali, ma non importa. E’ arrivato il momento di fare politica, alta politica, ripartendo dai fondamentali, formando una classe dirigente che parta dai territori, che conosca i problemi reali dei cittadini e che sia sempre in contatto con i problemi reali dei territori. La base è importante, perché senza la base scordatevi le altezze. la dirigenza eterea che gestisce tutto per me non rappresenta la politica. Occorre una nuova dimensione etica della politica che sia vicina ai cittadini. In questo periodo di deriva fascista, dobbiamo costruire una nuova sinistra in questo paese governato da incompetenti. Certo abbiamo sbagliato perché in passato non siamo riusciti a sganciarci dal PD, ma ora la situazione è cambiata. Dobbiamo riavvicinare i giovani, le persone alla politica, occorre attirare attraverso l’identità della sinistra le persone che non vogliono un governo come questo. La nostra volontà è quella di cambiare il mondo, credendo nelle nostre idee, anche pure nelle nostre utopie, riprendendo lo spirito che hanno i giovani. I percorsi sono sempre difficili,si sa, e ne ho consapevolezza, ma bisogna andare avanti e non arrendersi mai, ed io ho avuto come testimoni di questo due grandi uomini come Falcone e Borsellino. Occorre tornare nelle piazze, ricominciare a farci vedere, a schiena dritta e testa alta, seguendo soprattutto la voce della nostra coscienza, e così faremo”
LA REDAZIONE