Governo: sconto alla rovescia

millegiornirenzi

mio commento: ancora 1000 giorni? Francamente mi sembrano veramente troppi. Allora questo governo concluderà il suo “lavoro” con la conclusione naturale della legislatura. Ottimo traguardo per un governo instauratosi un po’ forzatamente! Mario Piromallo

di Andrea Fabozzi, ROMA, 1.9.2014

Governo: Renzi si regala mille giorni e assolve i precedenti sei mesi di promesse: «Abbiamo rispettato tutto». La «rivoluzione» è un sito internet per lanciare una campagna di comunicazione istituzionale.

La «grande rivo­lu­zione della poli­tica ita­liana» è un sito inter­net dove da ieri è par­tito un conto alla rove­scia che durerà fino all’aprile 2017, a meno che non si esau­ri­sca prima il governo. Si tratta di una nuova ini­zia­tiva di comu­ni­ca­zione del pre­si­dente del Con­si­glio, la cui cifra è evi­dente già dalla prima noti­zia rilan­ciata dal nuovo sito (pas​so​do​po​passo​.ita​lia​.it). Leg­giamo: «Istat, occu­pati in aumento da feb­braio». Noti­zia vera, ma non era meno vera quella, più recente, di appena due giorni fa. E cioè che a luglio, ultimo mese dispo­ni­bile, gli occu­pati sono dimi­nuiti dello 0,2% rispetto a giu­gno. Dall’interpretazione delle serie Istat, è cosa nota, si può tirare fuori quel che si vuole, e Renzi ne appro­fitta. Per esem­pio, se il con­fronto l’avesse fatto con gli occu­pati di marzo, primo mese del suo governo, sarebbe venuto fuori un tracollo.

Passo dopo passo, ha spie­gato il pre­si­dente del Con­si­glio in una con­fe­renza stampa a palazzo Chigi, è il nuovo ritmo del governo che fu velo­ci­sta. Renzi è sem­pre quello che si pre­sentò per la prima fidu­cia alla camera con sotto brac­cio il libro L’arte di cor­rere, e che ancora a ini­zio estate ripe­teva che per fare le riforme l’Italia «deve cor­rere e cor­rere con deter­mi­na­zione». Ma è come se avesse sco­perto che in quel libro si parla di mara­tone o se si fosse accorto che a sca­denze brevi cor­ri­spon­dono veri­fi­che imme­diate. «Giu­di­ca­temi nel 2017», dice adesso, e cioè alla con­clu­sione natu­rale della legi­sla­tura. Sistema il timer come gli con­viene: «Oggi è il giorno della par­tenza, il giorno zero». Obie­zione: ma il governo è in carica dalla fine di feb­braio. Rispo­sta (sul sito): «Nei sei mesi appena tra­scorsi abbiamo rispet­tato scru­po­lo­sa­mente un cro­no­pro­gramma che sem­brava impos­si­bile». Ricor­dia­molo, Renzi lo annun­ciò diret­ta­mente dal Qui­ri­nale, subito dopo aver giu­rato: legge elet­to­rale a feb­braio, lavoro a marzo, pub­blica ammi­ni­stra­zione ad aprile, fisco a mag­gio e giu­sti­zia a giugno.

Con­trol­liamo. La legge elet­to­rale è stata appro­vata in prima let­tura alla camera gra­zie all’accordo con Ber­lu­sconi, ma dovrà essere pesan­te­mente cor­retta al senato, dun­que è sostan­zial­mente al punto di par­tenza. E così la legge delega sul lavoro, primo passo per l’eventuale, buona o cat­tiva, riforma: è pro­prio il pre­si­dente del Con­si­glio ad augu­rarsi che possa essere appro­vata «entro fine anno». Stesso discorso per la delega sulla pub­blica ammi­ni­stra­zione, il cui esame non è nean­che par­tito, men­tre sul fisco il pro­blema sarà ren­dere sta­bile il bonus finan­ziato solo fino a dicem­bre. Per la giu­sti­zia, infine, dall’annuncio di «linee guida» a fine giu­gno si è arri­vati all’annuncio di alcuni testi di legge a fine ago­sto, ma (a ieri) decreti al Qui­ri­nale o dise­gni di legge in par­la­mento non sono ancora arrivati.

L’ossessione per il «cro­no­pro­gramma», spiega Renzi, serve però soprat­tutto a lui, per­ché «è un ele­mento indi­spen­sa­bile per supe­rare tante resi­stenze». Di chi? «Dei soliti noti». Si tratta pro­ba­bil­mente degli stessi «gufi» che hanno «fre­nato» sulla legge elet­to­rale o sul bica­me­ra­li­smo, per citare due riforme appro­vate in prima let­tura a ritmo acce­le­rato, che dovranno però essere (anche per que­sto) rivi­ste in seconda let­tura, vani­fi­cando così la corsa.

Il nuovo por­tale della comu­ni­ca­zione di governo meri­terà un altro momento di atten­zione quando la mini­stra Boschi lo pro­porrà al dibat­tito par­la­men­tare («entro set­tem­bre», ma le camere hanno già un calen­da­rio pieno). Ma debut­terà domani, quando gli annun­cia­tis­simi prov­ve­di­menti sulla scuola pas­se­ranno dal Con­si­glio dei mini­stri diret­ta­mente alla rete. E sarà dun­que il sito a spie­gare che non ci saranno le mille assun­zioni di inse­gnati che palazzo Chigi aveva pre­ce­den­te­mente annun­ciato: sta­volta niente con­fe­renza stampa del pre­mier. E niente fretta, spiega Renzi, nean­che per il rim­pa­sto di governo: «Moghe­rini lascerà il mini­stero degli esteri il 26 otto­bre, ci por­remo il pro­blema un paio di giorni prima». In attesa di solu­zioni migliori, si pos­sono sem­pre inter­pre­tare le date.

fonte: il Manifesto
http://ilmanifesto.info/sconto-alla-rovescia/