Governare è un’altra cosa dal fare opposizione

di Eros De Noia

Governare è altra cosa dal fare opposizione, ce lo ha spiegato l’attuale Presidente del Consiglio dei ministri in questi giorni.

La Presidente Meloni, in campagna elettorale, propose di accreditare mille euro a tutti coloro i quali ne avrebbero fatto richiesta tramite semplice autocertificazione.

È di ieri, la notizia dell’approvazione della nuova manovra di bilancio che elemosina, ai redditi più bassi, una mezza manciata di euro in busta paga. Dai mille richiesti al Governo Draghi agli undici del Governo Meloni il passaggio è semplice: dal fare opposizione si passa a governare e tutto diventa più reale.

Un po’ come nella nostra Sesto San Giovanni dove, con il rinnovo delle cariche nelle Commissioni permanenti, ritroviamo nuovamente due vicepresidenti di maggioranza. Nessun vice di minoranza, come è sempre stato prima dell’avvento delle giunte Di Stefano.

Quando non ci si può fidare nemmeno degli alleati, figuriamoci se ci si può permettere “quell’esagerazione” della democrazia.

Intanto sono stati impegnati, per il 2023, ben 376.400 euro per indennità di Sindaco e Assessori, altri 44.800 euro per il solo Presidente del Consiglio comunale, ex assessore e fedelissimo del Sindaco, ed altri 35000, stimati, per i gettoni presenza dei Consiglieri comunali.

il Sindaco della Giunta più pagata della storia di Sesto San Giovanni, sui social sembra vivere in una città di mare, infatti, non mancano mai post su sbarchi, porti e navi delle ONG, e ci si chiede se si stia preparando ad affrontare una nuova campagna elettorale, quella per le elezioni regionali, così come il suo ex beniamino, l’assessore Lamiranda.

Sono state rinnovate le cariche per le società partecipate e, anche questa volta, di membri proposti dall’opposizione non se ne trova traccia. Anche lì, pare che il messaggio sia: meglio fare in modo che nessuno veda o senta nulla. Cosa c’è da nascondere, lo scopriremo forse, il giorno in cui, spremuta Sesto a suon di tasse, soste a pagamento e servizi pubblici cancellati, li vedremo altrove a tartassare i più bisognosi.

Se dovessimo riascoltare le Sedute dei Consigli comunali precedenti l’anno 2017, scopriremo come chi siede in Giunta oggi, civici in prima linea, stigmatizzasse il comportamento dei loro predecessori parlando di regime comunista. Un’epoca in cui le opposizioni lamentavano di ricevere i documenti pochi giorni prima delle commissioni (oggi, se va bene, ventiquattro ore prima), e le stesse, trovavano accolte le proposte di inserire loro rappresentanti nei CDA delle partecipate in nome della pluralità e di avere, “addirittura”, le vicepresidenze delle commissioni permanenti.

Oggi?
Viaggiano al ritmo del me ne frego dei naturali contrappesi politici, che sarebbero necessari per un sano confronto tra maggioranza e opposizione. Oggi comandano loro e tutto sembra essere lecito e giustificato.
Vecchie e sane consuetudini di cui questa maggioranza ha goduto, e subito dimenticato, appena seduta sulla sua remunerativa poltrona di governo…